Postati: 14 agosto 2009 at 10:17 | IP Logged
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Io direi che molta della confusione (e delle incertezze), nasce dalla scarsa nitidezza delle foto...quindi finchè non posterai delle immagini più nitide, è inutile sbracciarsi per esprimere pareri più o meno schiaccianti... .
E qui vorrei fare una piccola precisazione.
Vorrei chiarire (una volta per tutte...ma so che non basterà) che qui, come in altri forum o circostanze analoghe, ci si CONFRONTA. E che quindi necessita una giusta dose di UMILTA' in chi chiede e in chi risponde esprimendo i prorpi pareri.
Non ci sono "gare" di conoscenza, non è in ballo la perrsonalità di nessuno di noi. Si cerca solo di chiarire a qualcuno (e a noi stessi, a volte, se il chiarimento evidenzia anche una NOSTRA lacuna).
Non sono quindi opportuni toni troppo personali, oltretutto di fastidio per chi legge per conoscere pareri sull'argomento, e non è interessato agli esercizi di personalità di chi scrive... . Spero condividiate tutti.
Detto questo, che mi pare precisazione basilare a qualunque ulteriore disquisizione, passiamo all'argomento trattato.
1) vaselina si scrive con una "l"...ma è anche vero che nel linguaggio corrente viene quasi sempre detta con 2...quindi nessuna impiccagione per chi sbaglia: basta una semplice presa di coscienza della cosa.
2) la funzione di sostanze oleose come vaselina, paraffina, lozioni dermoprotettive varie (ce n'è una bella e pronta già in commercio,ma non so se posso dirne la marca...cmq è stata già scritta da me più volte, quindi se cercate col tasto "ricerca" e la parola chiave "lozione"... ;-) ) è quella di "annegare" gli acari della scabbia nelle croste cheratinose che provocano, oltretutto favorendo la rimozione delle stesse, agevolando così ulteriormente la guarigione. E' chiaro che l'unguento debba essere facilmente applicabile, e quindi spalmabile sulle parti visibilmente affette; diluire con olio la crema può essere d'aiuto (anche perchè il solo olio d'oliva in sè espleta anch'esso l'azione annegatrice...).
3) in casi di grave infestazione è meglio somministrre per via parenterale (iniezione) il principio attivo contenuto nell'IVOMEC; ma data l'elevata tossicità di tale molecola è sconsigliabile il "fai da te", dato che l'opportuna diluizione può essere effettuata solo da un BUON veterinario aviario.
4) a scopo preventivo non è male trattare anche gli altri volatili apparentemente sani venuti a contatto con querlli malati.
5) si può ungere una volta al giorno, ma meglio continuare per una decina di giorni oltre l'apparente guarigione.
6) la cera è canonicamente blu-viola per i maschi e marroncina pe le femmine; ma non lo è stabilmente e ci sono diverse gradazioni e sfumature nel tempo, secondo lo stato ormonale del momento, che solo con l'esperienza vien facile riconoscere (i principianti fanno più facilmernte confusione, ovviamente). A questo bisogna aggiungere che in alcune varietà di cocorite (albini, pezzati recessivi e altre), le cere abbinate NON presentano necessariamente il dimorfismo sessuale canonico blu/marrone, e solo l'esperienza aiuta ad orientarsi.
Auguri per la cura!
__________________ PALERMO CAPITALE!!! è____é
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