Iscritto dal: 25 dicembre 2008 Italy Post: 389 Sesso: Maschio
Postati: 19 aprile 2010 at 09:38 | IP Logged
Ogni consiglio/opinione sono sempre ben accetti! Il lavoro della tesi sarà sui pulli di 15 giorni, quindi non li toglierò dal nido prima di quell'età.
L'anno scorso ho allevato a mano circa 15 cocorite, e fortunatamente non ho mai avuto nessun tipo di problema,e assolutamente nessuna perdita!! Magari è stata solo fortuna, oppure tutta l'attenzione che ci ho messo ha dato i suoi risultati. Ho "dovuto" allevarli a mano, in quanto sono uno studente e non lavoro, e ho voluto ampliare il mio allevamento con nuove gabbie/voliere, nuove coppie, nuove specie, e siccome voglio autofinanziarmi allevando a mano qualche pappagallo durante l'estate o durante i periodi nei quali ho sufficiente tempo, mi permette di guadagnare qualcosa da poi investire per i miei pappagalli.
So che la maggior parte degli utenti di questo forum sono contrari all'allevamento a mano,ma io personalmente no perchè trovo dei lati positivi in questo, come ad esempio far avvicinare nuove persone al fantastico mando dei pappagalli, più attratti da un pappagallo che si fa accarezzare e portare in giro, piuttosto che da una coppia da tenere sempre in gabbia. Ripeto, sono pareri assolutamente personali che possono essere condivisi o meno.
Comunque ritornando al discorso tesi, come detto prima non alleverò i pulli dal primo giorno di nascita, bensì il mio lavoro inizierà verso il 15° giorno. I due tipi di alimenti saranno nutribird A21 (teoricamente il più indicato per le cocorite) e il nutribird A19 (alimento più proteico, che ho già sperimentato su certi pulli che sono cresciuti sani senza nessun problema, ma che ora voglio studiare le differenze di accreescimento rispetto l'A21 sulle cocorite)
Questo è quanto!
__________________ Universit� di Padova: Scienze Forestali ed Ambientali
Iscritto dal: 08 febbraio 2009 Napoli Post: 755 Sesso: Femmina
Postati: 19 aprile 2010 at 09:55 | IP Logged
Caro Filippo,se molti di noi son contrari ad allevare a mano,per scopo ludico,è semplicemente perchè si rischia la salute del pennuto....Non siamo bacchettoni,ma anche la motivazione che dai,a me sinceramente non entusiasma..Nel senso,che se qualcuno sceglie di avere una coco solo perchè si fà accarezzare,a mio avviso non è così amante dell'animale in se'...Inoltre devo dire che i pulli nati in casa ed abituati all'uomo,almeno nel mio caso,si lasciano maneggiare tranquillamente,certo sono meno affettuosi dei soggetti allevati allo stecco,ma comunque "domestici".Personalmente credo la questione cambi,se si decide di affrontare quest'esperienza per motivi "scientifici",dato che conoscenze in più possono solo aiutare chi si troverà nella posizione di doverlo fare per forza...
Iscritto dal: 25 dicembre 2008 Italy Post: 389 Sesso: Maschio
Postati: 19 aprile 2010 at 10:11 | IP Logged
Ciao Lucrezia. I miei pappagalli stanno fuori tutto l'anno, sia in voliera che in gabbie da cova, quindi non ho mai potuto "addomesticarli" perchè nati in casa e svezzati naturalmente.
I pulli che ho allevato a mano l'anno scorso era come ho detto per potermi finanziare le spese del mio piccolo allevamento. Mentre i pulli che alleverò per la tesi, sono esclusivamente per "motivi scientifici", anche perchè non so se poi potrò tenerli o dovrò portarli nel dipartimento di scienze animali della mia facoltà.
Quello che comunque vorrei sottolineare, è che non voglio essere preso come un "mostro" che toglie i piccoli dai propri genitori per egoismo. Io amo tutti i miei animali (e tra volatili e tartarughe ne ho circa 60, sempre in continuo aumento), e cerco di dare loro le migliori cure e affetto possibili. Per me, come ho già detto, l'allevamento a mano non è una cosa così orribile. Conosco molti allevatori, miei amici che quotidianamente sento per scambiarci consigli ed informazioni, che allevano a mano varie specie di pappagalli e dedicano le migliori cure possibili ai loro animali, e si vede che li amano proprio perchè dedicano loro la maggior parte del tempo.
Comunque non voglio andare troppo fuori tema, ognuno è libero di pensarla come vuole. Potrebbe esserci qualcuno che giudica "mostri" tutti noi allevatori perchè teniamo le coppia in gabbie da cova, quando dovrebbero in realtà essere liberi nei loro paesi d'origine.
Comunque tornando al discorso tesi, alleverò a mano 12 pulli (6 con A21 e 6 con A19) mentre altri 6 verranno svezzati dai genitori e la loro crescita monitorata in controlli quotidiani.
__________________ Universit� di Padova: Scienze Forestali ed Ambientali
Iscritto dal: 17 giugno 2005 Palermo Post: 7219 Sesso: Maschio
Postati: 19 aprile 2010 at 10:57 | IP Logged
La causa scientifica neutralizza qualsiasi discussione.
L'unica cosa è che in questo forum dobbiamo cercare di non dare un messaggio del tipo "tutti possono allevare a mano", per evitare un'ecatombe tra i nostri pennuti...
Comprendo le esigenze di maggiore domesticità, e condivido il tuo ragionamento, anche se io personalmente scelgo come posso la Natura (già mortificata dalle nostre costrizioni amatoriali). Ma sono un possibilista tollerante: basta che non si nuoccia alla fine ai piccoli... .
Quindi sarebbe solo dal 15° giorno? Sicuramente molto più gestibile...
Solo che lo schema alimentare mi sembra alquanto scarno ai fini comparativi; suona più come una "gara" tra i due prodotti...più da "consigli per gli acquisti" che di utilità amatoriale vera e propria (come invece sarebbe lo studio sull'incidenza dell'alimentazione manuale su specie inette a secondo del momento di ibntervento). Poi vabbè, forse non colgo altri aspetti più indicativi (tipo le differenze di tenore proteico o altro)... .
Di sicuro staremo tutti qui ben lieti di condividere (e partecipare come possiamo, se vorrai) a questa tua interessantissima esperienza.
Iscritto dal: 25 dicembre 2008 Italy Post: 389 Sesso: Maschio
Postati: 19 aprile 2010 at 13:24 | IP Logged
guarda, non ti dico quanto mi sono documentato io prima di iniziare ad allevare a mano il mio primo pullo. Addirittura mi sono fatto un'ora di strada per andare dalla mia allevatrice di fiducia e vedere bene bene tutti i passaggi, mi ha fatto provare, ecc..insomma,mi ero documentato come meglio potevo.
è vero la mia tesi può sembrare più un "consiglio per gli acquisti" ma diciamo che è anche il suo scopo,o meglio visto che qui nelle mie zone (Vicenza-Verona) il nutribird è l'alimento che più si trova nei negozi, vorrei dimostrare "scientificamente" qual'è il migliore per l'allevamento a mano e quali sono i tempi e le dosi più corrette.
Grazie mille per la disponibilità dimostrata nell'aiutarmi, ti terrò sicuramente in considerazione in caso di problemi/dubbi/consigli.
Grazie ancora!
__________________ Universit� di Padova: Scienze Forestali ed Ambientali
Iscritto dal: 25 dicembre 2008 Italy Post: 389 Sesso: Maschio
Postati: 19 aprile 2010 at 13:25 | IP Logged
dimenticavo, ci sono molte differenze sotto il punto di vista nutrizionale tra i due nutribird, infatti in teoria dovrei analizzare un campione in laboratorio, oltre a far riferimento agli elementi e quantità descritte nella confezione.
__________________ Universit� di Padova: Scienze Forestali ed Ambientali
Iscritto dal: 25 dicembre 2008 Italy Post: 389 Sesso: Maschio
Postati: 23 maggio 2010 at 17:07 | IP Logged
Una domandina: sarebbe bello e alquanto utile per lo studio, cercare di far deporre tutte le 7 coppie circa nella stessa settimana. A parte mettere il nido a tutte, lo stesso giorno, qual'è un ulteriore incentivo che si può dare la coppia per stimolarla alla riproduzione? Perchè per dare valore scientifico allo studio, sarebbe ottimo se i pulli nascessero circa lo stesso giorno (o qualche giorno di differenza,ma non settimane). Lo studio, come già detto, sarà fatto su 6 pulli allevati a mano con un mangime, 6 pulli allevati a mano con un mangime diverso, e 6 pulli allevati naturalmente dai genitori. Quindi i soggetti dello studio saranno in totale 18 pulli. Io ho 7 coppie, apposta per cercare di far combaciare le nascita di qualche pullo, perchè prevedendo circa 3-4 pulli per coppia, su 21-28 pulli spero di riuscire a "raggrupparli" per data di nascita, in modo da studiare i più coetanei.
Quindi volevo chiedervi, voi che siete più esperti, qual'è un "trucchetto" per stimolarli alla riproduzione, oltre ad una dieta più proteica ed eneretica, ed ovviamente l'inserimento nel nido delle gabbie.
Grazie mille
appena possibile posterò le foto delle coppie formate, così gli esperti di genetica potranno gentilmente dirmi le loro mutazioni e le possibili mutazioni delle rispettive proli.
__________________ Universit� di Padova: Scienze Forestali ed Ambientali
Iscritto dal: 17 giugno 2005 Palermo Post: 7219 Sesso: Maschio
Postati: 23 maggio 2010 at 20:38 | IP Logged
In effetti, a parte la simultaneità dei nidi null'altro... Ne consegue che per ottenere il numero di deposizioni coeve che richiedi, devi aumentare il numero di coppie in cova, aumentando così la possibilità di quanto cerchi.
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