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Oggetto Discussione: Malattia di Pacheco (Discussione chiusa Discussione chiusa) Inserisci rispostaInserisci nuova discussione
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DPecorellaSmarrita
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Post: 4011
Sesso: Femmina
Postati: 30 gennaio 2008 at 14:58 | IP Logged  

La nota caratteristica della malattia di Pacheco che interessa psittacidi di ogni tipo ed età, è rappresentata dalla morte improvvisa di soggetti che subito prima del decesso appaiono assolutamente sani. A rendersi responsabili di questa malattia sono diversi ceppi di Herpesvirus.

Trasmissione: il contagio avviene per contatto con feci o secrezioni orali di uccelli sintomatici o portatori sani. Per quanto riguarda il discorso dei portatori sani relativamente a questa malattia, c’è da dire che tale ruolo è stato evidenziato molto di frequente nei Conuri ( Nanday e della Patagonia), Ara e Amazzoni, sia importati che allevati in cattività.

Sintomatologia: in effetti non si può parlare per la malattia di Pacheco di una vera e propria sintomatologia perché, come abbiamo visto, nella stragrande maggioranza dei casi soggetti di fatto sani sono colpiti da morte apoplettica. In altri casi è possibile notare sintomi di malessere (arruffamento penne, diarrea, scoli oculonasali, problemi neurologici), ma si tratta sempre di qualcosa di non patognomonico; tali sintomi peggiorano quasi sempre inesorabilmente, fino alla morte del soggetto.

Diagnosi: la morte improvvisa dei soggetti, con attento esame autoptico (soprattutto con particolare attenzione al fegato) possono essere abbastanza indicativi, ma per essere certi è necessario isolare il virus con esami specialistici.

Terapia: la somministrazione (per via orale o endovenosa) di acyclovir riduce la mortalità in corso di PD, ma chiaramente il problema è diagnosticare la malattia in tempo. Inoltre è bene supportare l’animale convalescente con alimentazione appropriata, evitare stress, somministrare antibiotici per prevenire infezioni secondarie.

Prevenzione: l’igiene è assolutamente indispensabile poiché il virus si diffonde per attraverso le feci e secreti faringei. Un altro aspetto da sottolineare è che andrebbero evitati stress agli animali, poiché tali condizioni favoriscono l’eliminazione del virus; così come andrebbero evidenziati i portatori sani , cosa non facilissima per diversi motivi. Per quanto riguarda il vaccino, bisogna dire che ne esiste uno in vendita negli Usa, ma che comunque non protegge verso tutti i vari ceppi del virus.



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