Postati: 19 febbraio 2008 at 02:43 | IP Logged
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Quelli in foto son semi di cartamo, vengono impiegati prevalentemente nelle miscele destinate a pappagalli di media taglia, oppure per gl'indigeni a becco grosso, come crocieri, frosoni, verdoni...che riecono ad alimentarsene agevolmente, invece per cardellini, fanelli ecc....gli allevatori son soliti schiacciarli lievemente oppure passarli per qualche secondo in frullatore (altrimenti non riuscirebbero ad alimentarsene). E' seme ad elevato contenuto lipidico e, a quanto pare, ricco di carotenoidi (per tale ragione è impiegato per i cardellini....per intensificare il rosso della maschera facciale)
Per quanto concerne invece il cardo occorre distinguere. Ve ne sono diverse varietà, i più impiegati in ornicoltura (nonchè in erboristeria) sono il cardo mariano (molto noto per le sue proprietà epatoprotettrici) ed il cardo selvatico. Io, quando allevavo canarini, nei periodi di maggiore stress, ero solito versare alcune gocce di legalon sciroppo (contente appunto, estratto di cardo mariano) nei beverini, ma ve ne sono formulazioni dedicate all'allevamento ornitico (come il detoxic, credo della formenti).
Come il cartamo, anche il cardo mariano e selvatico son semi oleosi (grassi, ad elevato contenuto lipidico), quindi da impiegare con moderazione, anche se è sufficiente una spruzzata di niger per sopperire alla quota lipidica della miscela......
Comunque, c'è da dire, che in periodi di maggior freddo (come adesso) e magari con animali alloggiati all'aperto in contenitori capienti, somministrare, di tanto in tanto, miscele più ricche di semi oleosi (miscela per canarini con scagliola e niger, canapuccia, lino, ravizzone, perilla; oppure una dedicata agl'indigeni nostrani come fa wak) non fa affatto male.
Saluti
__________________ PALERMO CAPITALE!
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