Postati: 31 marzo 2009 at 14:43 | IP Logged

Mi unisco al coro nel tentativo di rafforzare il concetto che anche solo l'idea di tagliare le remiganti ad un volatile è pura crudeltà, gratuito sadismo, un gesto eticamente e moralmente abominevole...oltretutto ogni volta mi arrovello il "gulliver" cercando di comprendere le motivazioni di quelli che lo fanno...tutti abbiamo comprato i nostri amici più o meno spinti dal desiderio di avere un animale da compagnia: benissimo. Ma perchè abbiamo scelto un volatile, e non piuttosto una cavia, un gattino, un cincillà o che so un procione??? Evidentemente se ci siamo appassionati a queste bestiole è anche perchè sono capaci di volare, e quanto sono splendidi, quasi regali quando, a dispetto della loro abituale aria pigrotta e panciuta, all'improvviso, senza alcun preavviso, protendono il petto, aprono le ali, divaricano quello splendido ventaglio che sono le timoniere e spiccano il volo! Un rapido, fragoroso, policromo voletto...

Uno spettacolo che basta da solo a giustificare tutta la nostra ammirazione per queste splendide bestiole...io al contrario ho porblemi perchè ne ho un paio che si rifiutano di volare o volano molto poco, e continuamente cerco di spingerli a farlo...quindi teneteveli e amateli per come sono, oppure regalateli a chi li apprezza e acquistate un altro animale la cui "natura" non vi crei problemi di incompatibilità! E' un pò come certi genitori che vorrebbero che i figli assomiglino a loro in tutto e per tutto, mentre si dovrebbe amarli per quello che sono e non per ciò che "dovrebbero" essere, tanto più che qui si parla di una predisposizione universale, un prerequisito naturale della specie, e non di un semplice aspetto di carattere o di un'aspirazione di vita...

(e tutto questo è detto in generale, non riferito a Luca che ha espresso una semplice e legittima curiosità).

Postati: 31 marzo 2009 at 17:00 | IP Logged

Hoscritto una scheda informativa sull'argomento proprio in questi giorni...   

Tagliare le remiganti può avere senso in casi davvero particolari, come addestramenti specifici (anche alla parola) e comunque per ovviare alle difficoltà o ai rischi delle loro fughe.

E' fenomeno transitorio (a meno di non strapparle a dei novelli...     ) cheva a posto con la ricrescita dopo la muda.

Non serve schierarsi a priori: a volte ci possono essere motivi non di capriccio per cui il taglio remiganti rappresenta una buona gestione; si spera nell'Amore e nel Rispetto di chi valuta... .

Postati: 31 marzo 2009 at 21:09 | IP Logged

se vai sula scheda informativa sotto dove c'è scritto allevamento la trovi subito

Postati: 01 aprile 2009 at 19:07 | IP Logged

Ho letto la scheda di Valerio, molto accurata, informativa e anche equilibrata, ma resto talebano, assolutamente integralista nella mia posizione...

Non mi sogno di paragonare il taglio delle remiganti al taglio di un arto, ma la transitorietà dell'intervento (non "mutilazione") non esclude che, anche se in un periodo limitato, l'uccello venga privato parzialmente (o forse totalmente) di una delle funzioni motorie che gli sono proprie. Sicuramente tenendoli in gabbia li priviamo di molte cose che gli appartengono per "natura", compresa la riduzione della loro incontenibile mobilità naturale, però nessuna delle "costrizioni" a cui li sottoponiamo affligge direttamente il loro corpo, ossia viola il corretto funzionamento del loro apparato scheletrico, muscolare, nervoso o quant'altro, sia pur per un breve periodo...e a mio giudizio ogni creatura vivente dovrebbe essere rispettata prima di tutto nell'integrità del proprio corpo.

Se si vuole portarli a spasso in spalla per il corso o farli passeggiare per casa (che tristezza, tra l'altro, viste le difficoltà di tutti gli psittacidi ad usare le zampe come "piedi"!) o addomesticarli alla parola, beh a mio avviso ci sarà pure qualcosa di loro proprio di fronte al quale la nostra smania di renderli sempre più "domestici" dovrà fermarsi...

Insomma io resto sempre del parere che ci si debba educare ad amare le cose per quelle che sono, e non per come "dovrebbero essere" o come vorremmo che fossero, e sicuramente la "biodiversità" di qualsiasi animale va rispettata e tutelata, sia essa la capacità di volare o la bizzarra predisposizione a staccare e mangiare la testa del proprio partner. 

E anzi credo che la sfida e la ricchezza che si può ricavare dall'allevamento di queste bestiole come da molte altre derivi in grandissima parte dall'abisso incolambile che ci separa come creature biologiche, anche per questo in un thread di qualche tempo fa (non molto seguito a dire il vero) invitavo i genitori a regalare queste bestiole ai loro figli. Se opportunamente seguiti e indirizzati i bambini possono trarre da questi animali uno straordinario insegnamento di responsabilità, rispetto e tolleranza che risulterà immensamente utile nella vita adulta (penso a molti adolescenti che combattono la noia abusando di piccoli animali o, peggio, di loro coetanei in difficoltà). E credo che riconoscere che il nostro desiderio di "intrattenimento" o di "adattamento" degli altri alle nostre esigenze incontri un limite sia un insegnamento di assoluto valore... 

Perdonate il pippone ma la questione mi sta molto a cuore. Rispetto il parere di Valerio e di quanti in buona fede ritengono il taglio delle remiganti una pratica accettabile, ma nel mio caso questa cozza con una delle mie regole imprescindibili di rispetto verso l'immensa ricchezza e diversità del mondo.

Postati: 02 aprile 2009 at 09:25 | IP Logged

Mannò, hai ben motivato il versante contrario alla pratica...tutto qua: a ognuno (e alla propria ONESTA' interiore) la facoltà di discernere e agire al caso secondo rispetto e coscienza... .

Continuo a non demonizzare il taglio delle remiganti (in un topic di questi giorni, qualcuno forse doveva farlo al proprio novello per facilitarne lo svezzamento a mano...causale tutt'altro che mortificante, direi), ma non vorrei certo passarne per un fautore...  ^__^

Camminare col pappagallino alla spalla potrebbe non essere solo un eccentrico e deplorevole vezzo, ma magari anche il risultato di un profondo e simbiotico rapporto padrone-pennuto (e quindi tutto un altro mondo emotivo!); in tal caso il taglio è come il guinzaglio al proprio cane: una limitazione al libero movimento dell'animale, però moooolto ben compensata per altri versi... . Da non fare assolutamente a cuor leggero, ma solo come vera e propria scelta di vita (....soprattutto la loro!).

Infine una veloce riflessione sulle teste scraniate dei nostri coco: le sbarre che tanto innocue ci sembrano ne sono la vera causa, infine (in natura, il più debole fugge senza farsi ammazzare...). Quindi alla fine il nostro allevare domestico ne è reo.

Ragazzi, questi scambi di pensiero vogliono solo fungere da materiale per le vostre riflessioni in merito, e non sono assolutamente un incauto tentativo di proselitismo...nè da parte mia nè di nessun altro che scrive, ricordatelo bene!  

Postati: 02 aprile 2009 at 14:56 | IP Logged

Sacrosanto!

I forum dovrebbero servire proprio a questo, a fornire spunti di riflessione ascoltando un pò tutte le campane disponibili per poi prendere le proprie decisioni e assumersi le proprie responsabilità in piena ed assoluta autonomia.

Non ci sono pareri di "prima mano" da veterinari aviari oppure etologi, ma solo pareri di persone più o meno esperte, ornicultori più o meno "laureati" che forniscono le loro opinioni basate sull'esperienza, sulla propria indole e sulle proprie convinzioni personali (le mie a dire il vero un tantino troppo hindu per un ornicultore, infatti mi sfracasso la testa al muro ogni notte per il solo fatto che stanno in gabbia).

Quindi leggete quanto più potete, girate il forum, raccolgiete pareri qui e altrove (penso soprattutto ai libri). La conoscenza è il frutto di una ricerca autonoma e per molti tratti solitaria, e solo questa può garantire successo nell'allevamento come in altri aspetti della nostra esistenza...