Postati: 02 maggio 2007 at 13:09 | IP Logged

...accade anche che bisogna portarsi il nido in ufficio.

L'altro ieri - ma era un ponte festivo - mi sono accorto che una delle mamme roseicollis che stava perfettamente allevando una covata di cinque piccoli, probabilmente, ne aveva ucciso uno. L'ambiente dove vivono i miei pappa e' come una piccola colonia e gli ormoni vanno a tremila, considerate le altre coppie ed i relativi corteggiamenti. Insomma, e' andata cosi' ¬... ed allora ho preferito non correre rischi, ho tolto il nido ed ho cominciato ad imbeccare ogni tre ore.

Morale, oggi tutti in ufficio...

Presto comincero' a postare le foto della nidiata. Sara'  interessante seguirla perche' tra il primo e l'ultimo dei nati c'e' la differenza di ben dieci giorni. Speriamo bene.

Postati: 02 maggio 2007 at 15:34 | IP Logged

Hai fatto bene a decidere per l'allevamento allo stecco ... certo, in ufficio devi avere a che fare con persone tolleranti, ih, ih!

Postati: 03 maggio 2007 at 11:36 | IP Logged

Beh, provare per credere...

Vorrei provare a tenere un diario con i dettagli delle difficolta' che comporta crescere una nidiata allo stecco, cosi' da consentire a chiunque di riflettere bene prima di accingersi a fare riprodurre i propri agapornis, ma anche le coco si intende.

Dunque, le 5 uova (al principio erano sei) sono iniziate a schiudersi lo scorso 16 aprile, l'ultimo si e' schiuso il 26!!!! Immaginate la differenza tra i pulcini (mi dispiace ma il termine pulli non mi piace proprio). Non solo, quando ho deciso per l'alimentazione artificiale (30 aprile) il piu' piccolo aveva solo 4 giorni. A 4 giorni un pulcino di aga e' veramente piccolo. Per imbeccarlo son dovuto ricorrere ad un ago speciale con la punta arrotondata; si e' dimostrato indispensabile. I piccoli stanno bene e - per il momento - hanno tanta voglia di vivere. Non credo che ad avventura conclusa riusciro' a separarmene facilmente. Bene, il 1 maggio fuori dagli amici per passare una giornata insieme, piccoli al seguito - naturalmente - e pasto goni 3 ore, come prassi vuole.

Oggi, secondo giorno di imbecco in ufficio. I pulcini intorno alle 10,00 hanno iniziato a fare un po' di casino, ero in ritardo con la poppata... Problema, trovare l'acqua calda. Ecco, questo e' un problema!!! Per il momento l'ho risolto cosi'. Sarei potuto andare giu' al bar a farne riscaldare un poco da portare su; uhmmm non mi ha convinto. Allora ho preferito prendere un tè caldo alla macchinetta del piano (lo fa bollente). Tranquilli, e' stato sufficente tenere immersa la siringa per qualche istante per ottenere la temperatura ottimale del composto. E' andata benissimo, i pulcini adorano la pappa quando e' della temperatura giusta ed i gozzi si sono riempiti immediatamente. So gia' che la soluzione non e' ancora ottimale (non posso comprare un te' ogni tre ore) e che il problema si ripresentera' presto. Si vedra'...

Nel frattempo si accettano consigli

Postati: 03 maggio 2007 at 12:16 | IP Logged

Complimenti per la tua costanza

Postati: 03 maggio 2007 at 14:34 | IP Logged

Grazie Duth. Ho fatto un giro nei dintorni, niente thermos, provvederò questo pomeriggio. Intanto preparo la pappa. Un cucchiaino colmo di formula da imbecco e' sufficente per riempire tre siringhe... anche piu' di cio' che serve per il momento.

Morale... adesso altro the.

Postati: 03 maggio 2007 at 19:09 | IP Logged

Complimenti Paolo!

E come ti capisco..... Anche io tre anni fa ho vissuto la tua stessa esperienza: la madre di Picci (la mia fischerina allevata allo stecco) improvvisamente ha iniziato a beccare sulla testa e sulle ali i suoi 4 piccoli (il più grande aveva 20 giorni e poi a scalare). Purtroppo 3 di loro li ho trovati con il cranio fracassato.... E sono riuscita a salvare solamente la più piccola

In quel periodo mi sembrava di essere ritornata al periodo dell'allattamento dei miei figli.... Ogni tre ore (ANCHE DI NOTTE, puntando la sveglia....).

Forse, (dico forse) avrai qualche problema in meno di quanti ne ho avuti io. mi spiego meglio: se li tieni in un contenitore chiuso (il loro stesso nido, per esempio), essendo in 5 e stando tutti l'uno vicino all'altro, non si raffredderanno particolarmente e non si disidrateranno tantissimo. Io invece, avendone solo una, l'avevo messa in una scatoletta di cartone, con la lampada sempre accesa su di lei (x scaldarla) ed una scodellina d'acqua vicino a lei (che evaporava per effetto della lampada) per creare umidità.

Ti raccomando: prima di iniziare ad imbeccare i piccoli, controlla ben che nel cilindro della siringa non ci sia aria (spingendo lo stantuffo fino a far fuori-uscire un po' di pappa dall'ago).

Ricorda anche che, i piccoli cresciuti allo stecco, hanno tempi di svezzamento più lungo.

Non era mia intenzione subissarti di consigli...., se hai dubbi - perplessità ed incertezze, chiedi!

Saluti,

Adriana