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Valerio
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Postati: 25 ottobre 2005 at 16:49 | IP Logged Quota Valerio

Questa ricetta invece me la insegnò una ragazza molto carina, che la preparò una sera per noi due, e ci sono quindi molto affezionato...; si tratta delle

TAGLIATELLE AL LIMONE

Preparazione per 2 (moltiplicate voi, secondo l'esigenza):

gr. 250 di tagliatelle, mezzo dado, 1 limone, 1 rosso d'uovo, panna, parmigiano, rosmarino, sale, pepe, olio, burro.

Si polverizzano gli aghi (secchi) del rosmarino col frullatore, sino a polverizzarlo.

Si mischia in un 1/2 bicchiere di panna il rosso d'uovo, vi si sgrattocchia su un po' di scorza (attenzione: senza il bianco, che è amaro!), quindi vi si incorpora pure il succo di mezzo limone.

Calate le tagliatelle nell'acqua bollente salata, poco prima di scenderle (molto al dente) si scioglie una noce di burro in una padella (e/o pochissimo olio, se vi va), aggiugendovi inoltre meno di mezzo dado da sciogliere pure.

Scolate le tagliatelle, le si maneggiano un po' nella padella, versandovi sopra pure il composto del bicchiere.

Aggiungere alla fine pepe, parmigiano e il rosmarino in polvere preparato all'inizio (che dà il vero gusto alla pietanza, insieme all'aroma del limone).

Servire.

Per evitare un "sovraccarico" di uovo (in fondo, mica siamo cocorite!), le tagliatelle possono essere di pasta semplice (oppure, se all'uovo, si può evitare il tuorlo di cui sopra nella panna).

Ricetta appena un po' elaborata, ma di gusto molto delicato e particolare. Di sicuro effetto, credetemi... .



Modificato da Valerio on 25 ottobre 2005 at 17:20


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Postati: 27 ottobre 2005 at 12:07 | IP Logged Quota Valerio

A paolo': e tu posta, no???

Cla, sto cercando la ricetta originale di mia nonna (per non sorvolare sulle dosi, stavolta...).

Ma intanto vorrei sapere: chi ha fatto qalcuna di queste ricette e, soprattutto, come gli è riuscita???

 

P.S.- per le pennette salsiccia e funghi, mi ero dimenticato delle noci...; ho corretto.



Modificato da Valerio on 27 ottobre 2005 at 12:44


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Postati: 27 ottobre 2005 at 13:05 | IP Logged Quota Valerio

Una ricetta di pasta coi gamberi:

SPAGHETTI COI GAMBERETTI AL SEDANO

 

Ingredienti per il condimento: cipolla bianca o scalogno, sedano, gamberetti, pochissimo pomodoro pelato (praticamente solo per "colorare"), vino bianco secco, olio, sale, prezzemolo e peperoncino tritato.

Sbucciate i gamberetti (circa 100 gr. a porzione di prodotto sbucciato).

Tritate cipolla e sedano, e fate imbiondire sull'olio caldo. Incorporateci dentro il pelato, e dopo qualche minuto buttateci dentro i gamberetti; condite intanto col peperoncino, salate appena (sennò i gamberetti vengono più "duri"), sfumate col vino bianco secco e girate, per pochissimi minuti (appena il tempo di cottura dei gamberetti). Alla fine, mischiateci dentro un po' di prezzemolo grossolanamente tritato. Ricordate che la morbidezza finale dei crostacei dipende dalla quantità di sale e dalla durata della cottura, che pertanto dovranno essere ridotte all'essenziale.

Scolate gli spaghetti bene al dente, ributtateli nella pentola insieme al condimento (lasciandone da parte un pochettino per guarnire poi) e maneggiateli per un minuto scarso. Impiattate e guarnite le porzioni con il po' di condimento che avevate lasciato a parte e, al caso, un altro pizzico di prezzemolo tritato. Servite.

C'è chi al condimento incorpora le teste dei gamberetti macinate, per insaporire meglio (ma per quanto "isolano", ...gulp...IO NO!!!).

Il prezzemolo tritato può venire messo anche "dentro" al condimento

Lo stesso procedimento va bene anche per preparare i gamberetti come piatto di pesce (senza la pasta).

Vi assicuro la riuscita, ...GNAM!



Modificato da Valerio on 27 ottobre 2005 at 14:10


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Postati: 27 ottobre 2005 at 16:55 | IP Logged Quota Valerio

In attesa di ritrovare le dosi ESATTE della pasta reale (alias marzapane, da VOI...), vi posto una prelibata ricetta di famiglia di un dolce di riso:

RISO ALLA MONACALE

 

Ingredienti: per l. 1 di latte, gr. 100 di riso (abbondanti), gr. 200 di zucchero, 6 tuorli d'uovo (ma se vi sembrano troppi, anche meno, sino a 3), 1 busta di vanillina, zuccata (zucca candita) e cioccolato fondente a pezzettini.

Si cuoce il riso nel latte, ove si scioglie pure una busta di vanillina.

A parte si battono i tuorli con lo zucchero, e si incorpora poi il tutto al latte col riso cotto, mescolandoci dentro anche la zuccata a pezzetti,

Si stende su un vassoio basso questo composto denso-cremoso e si guarnisce sopra con abbondanti pezzetti di cioccolato fondente.

Si serve freddo.

Alcune varianti: si può omettere la zuccata (non so se si usa tanto lì in "continente"...); si può spolverare alla fine anche con abbondante cannella; c'è chi incorpora ai tuorli sbattuti anche le chiare d'uovo montate a neve (in questo caso, le uova scendono sicuramente di numero...).

Per certi versi, ricorda vagamente la pastiera napoletana (ma è decisamente diversa).

Facile da preparare, è decisamente una leccornia!



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Postati: 28 ottobre 2005 at 12:14 | IP Logged Quota gici

Visto che si avvicina la commemprazione dei morti ecco la ricetta de:

OSSA DEI MORTI

Ingredienti:

150 gr. di farina OO

100 gr. di mandorle sbucciate

100 gr. di mandorle fatte a fettine per guarnizione

100 gr. di nocciole

200 gr. di zucchero

10 gr. di burro

cannella q.b.

chiodo di garofano da un min di 1 ad un max di 3, secondo i gusti

zenzero in polvere q.b.

marsala secco mezzo bicchiere

1 bustina di vanillina

cacao gr. 150. (vedere il nota bene in fondo alla ricetta) 

Procedimento: tritare finemente le mandorle e le nocciole con lo zucchero ed il chiodo di garofano, versare tutto in una ciotola con la farina, la cannella, la vanillina e lo zenzero, impastare il tutto con il marsala secco, da versarsi comunque un pochino alla volta cosicchè l'impasto abbia il tempo di assorbirlo.

Lavorare il tutto finchè non si è ottenuta una pasta liscia ed omogenea, quindi formare piccoli cilindretti a forma di ossa, che verranno fatti rotolare su scaglie di mandorla affettata sottile, quindi infornate su placca, con carta da forno, per 30 minuti.

N.B. Nell'impasto potete aggiungere il cacao per farli anche al cioccolato, io di solito li faccio così quindi uso un po' più di marsala

Questi biscotti fanno parte della tradizione gastronomica italiana ed hanno origine antichissima (epoca medievale), forse alcuni di voi già li conoscono poichè, con una leggera differenza sugli ingredienti, sono   praticamente presenti in ogni regione d'Italia.

Per chi fosse interessato posso fornire anche le ricette del Pan dei Santi e del Pan dei morti, che si preparavano il primo ed il due novembre

Buon appetito Cla.

Se avete dei bambini a cui offrirli sarà anche divertente.

P.S.

Cla ha aperto per voi la sua agenda privatissima di ricette (c'è anche il lucchetto!).

Meno male che sono cicloamatore e smaltisco Gici.



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Postati: 29 ottobre 2005 at 23:28 | IP Logged Quota gici

Carissimi stasera vi darò la ricetta di un primo, dal momento che non so quali sono le vostre preferenze spazierò tra primi e secondi, anche vegetariani. Ecco a voi un primo veramente interessante e ghiotto, che può fare da piatto unico, ottimo anche da preparare e congelare, anche per chi lavora e può trovare il piatto pronto, solo da riscaldare.

Maccheroni ripieni alla ligure 

INGREDIENTI

600 gr. di maccheroni o, in alternativa, 400gr. di cannelloni

100 gr. di burro

100 gr. di carne tritata

100 gr. di prosciutto crudo

100 gr. di salsa di pomodoro

mezza cipolla grande o 1 media

100 gr. di grana

100 gr. di besciamella

sale q.b.

noce moscata q.b.

Cuocere la pasta per circa cinque minuti, scolarla e lasciarla raffreddare. Nel frattempo preparare il ripieno facendo soffrigere nel burro la cipolla tritata, aggiungere quindi la carne ed il prosciutto anch'essi tritati, quindi 50 gr. di salsa di pomodoro e 50 gr. di besciamella, se il ripieno risulta troppo denso allungare con mezzo bicchiere d'acqua, quindi salare, grattare un po' di noce moscata ed iniziare a riempire i maccheroni o i cannelloni, che verranno mano a mano collocati in un tegame unto. Distribuire, infine sopra i maccheroni, la salsa e la basciamella rimasta. Cospargere di grana ed infornare per 15 minuti a 180 gradi.

P.S.

Insieme al grana aggiungerei un po' di olio ed un goccino d'acqua ai lati della teglia per mantenere l'umidità necessaria a non far seccare la pasta; attenzione, solo un paio di cucchiai per lato.

Buon appetito, Cla



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Postati: 05 novembre 2005 at 23:26 | IP Logged Quota gici

Ricetta del CASTAGNACCIO dolce tipico delle nostre parti, che si incomincia a fare in questo periodo, quando arriva la farina di castagne fresca.

INGREDIENTI

500 gr. di farina di castagne

50 gr. di pinoli

100 gr. di uva sultanina

olio di oliva (meglio se extravergine) q.b.

30 gr. di semi di finocchietto

un pizzico di sale

acqua q.b.

Mettere la farina ed il pizzico di sale in una ciotola quindi aggiungere lentamente tanta acqua quando basta per formare una pastella molto morbida, ovvero piuttosto liquida.

Dopo aver unto con con due cucchiai di olio un tegame o placca da forno (se temete che si attacchi usate la carta da forno) versate la pastella essendo densa, ma piuttosto liquida, si allargherà facilmente.

Aggiungere un po' d'olio sulla superficie, spolverare con l'uvetta, i pinoli ed i semi di finocchietto, infornare a 180 gradi, se avete un forno che lo permette meglio se il calore si propaga dalla parte superiore.

Dopo circa 30 - 35 minuti si sarà formata una crosticina con screpolature è giunto, quindi, il momento di sfornare e lasciare raffreddare.

Notate bene che lo spessore del dolce dovrà essere più o meno 1 - 1,5 cm, inotre, poichè la farina di castagna è piuttosto amarognola, consiglio di aggiungere almeno 250 gr. di zucchero nell'impasto.

Come consiglio finale, quando stemperate la farina con l'acqua usate una frusta da cucina, eviterà la formazione di grumi.

E' una merenda sana che può benissimo sostituire le merendine confezionate per i bimbi.

Fatemi sapere Cla.



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 TORTA PASTICCIOTTO SALENTINA.

Ingredienti: 600 gr di farina, 200 gr di strutto, 100 gr di burro, 300 gr di zucchero, 2 uova intere e 2 tuorli, crema pasticciera.

 

Preparare la crema con un litro di latte e lasciarla raffreddare. Preparare la pasta frolla mescolando la farina con i pezzetti di strutto e di burro ammorbiditi, poi aggiungere lo zucchero e le uova e impastare velocemente. Mettere l'impasto in frigo per mezz'ora. Ungere una tortiera e a parte formare con il mattarello una sfoglia di 2 cm con la pasta frolla e sistemarla nella tortiera. Mettere tutta la crema e ricoprire la torta con una seconda sfoglia. Ungerla con un albume sbattuto e infornare a 180° per circa un'ora. BUON APPETITO DAL SALENTO.



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Postati: 06 dicembre 2005 at 14:32 | IP Logged Quota Valerio

Questi biscotti sono caratteristici di Alia, dove ho l'azienda... . Sono gli

SCATTATI

(che tradotto potrebbe voler significare "scoppiati"...).

Dosi (per molti biscotti): kg. 1 mandorle tostate; kg. 1 zucchero; gr. 300 farina; scorza di limone; "semini" di zucchero colorati.

Si tritano grossolanamente le mandorle tostate (devono essere colore oro...), e le si impastano con lo zucchero e la farina, con pochissima acqua (l'impasto deve risultare molto "asciutto", sennò, cuocendo, si "allaga" troppo, per via dello zucchero che fonde...). Incorporatevi anche una generosa grattata di scorza di limone (senza il bianco, che è amaro!).

Ungete appena la teglia, e cospargetela di farina (ma anche la carta forno va benissimo); quindi disponete delle "cucchiaiate" dell'impasto, e infornate a fuoco medio per circa 5 minuti. Ne risulteranno dei biscotti un po' granulosi e irregolari, color nocciola, da togliere solo a freddo. Prima però cospargeteli sopra con lo zucchero colorato (è la loro presentazione classica).

Dalla vostra bravura nel preparare l'impasto o nella giusta esposizione in forno dipenderà la consistenza più o meno croccante degli scattati.

Alcune varianti sono: aggiunta di 1-2 amaretti sbriciolati nell'impasto; aggiunta di 1-2 chiare d'uovo montate a neve; aggiunta di altri aromi o liquori (a gusto proprio); ma la ricetta tradizionale è quella di sopra... .

Preparazione medio-facile (necessita solo di un po' di pratica, per il giusto risultato). Effetto gastronomico piacevolissimo.

Deliziosi da "sgranocchiare".



Modificato da Valerio on 06 dicembre 2005 at 14:42


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Postati: 11 dicembre 2005 at 17:38 | IP Logged Quota Valerio

Tra 2 giorni è S. Lucia, santa protettrice degli occhi. Ma qui a Palermo è anche ricordata per aver "salvato" da una carestia la città, coll'arrivo di navi cariche di frumento... (ma allora è una "fissa"!!! Non ci aveva salvato dalla carestia anche la nostra famosa "Santuzza", S. Rosalia??? Ma la Sicilia non è da sempre il "granaio di Roma"??? Bah: misteri delle legende...).

Dunque la tradizione popolare narra che, all'arrivo di questi carichi salvatori, la gente stremata dalla fame non volle aspettare il tempo di trasformare quel frumento in farina, per farne pane e pasta, ...e lo cosse direttamente nelle pentole, dando origine a questo alimento tradizionale che è la

CUCCIA

(con l'accento sulla "i"...).

"A Santa Lucia si mangia la cuccia", si dice qui a Palermo... . Ma non tutti sanno che la preparazione della cuccia inizia già da oggi, con la "messa a mollo" dei semi di grano tenero... . Addirittura, c'è chi lo pone a mollo già la sera del 10 dicembre (io l'ho fatto oggi).

Essì, perchè "a Santa Lucia" (= PER Santa Lucia...  ^__^ ) ...NON SI MANGIA NE' PANE NE' PASTA!!! Per tutto il giorno!

Ma ragazzi: ALTRO CHE CARESTIA...!!!  ^___^

Co' 'sta scusa, si pappa di tutto e di più: cuccia conditissima dolce a colazione, pranzi e cene a base di carne, formaggi vari, salsiccia, panelle di farina di ceci fritte (altro cibo caratteristico palermitano, che vi illustrerò in altro post), crocchè, legumi, etc.: il tutto sempre accompagnato da purea di patate o anche solo patate bollite (usate a mo' di pane). E' ammesso il riso (semplice o come risotti) ...e ovviamente le nostre tradizionali ARANCINE (in famiglia mia le facciamo con una "nostra" ricetta classica, moooolto saporita...slurp...). Ma anche gatò di patate e arrosto panato, cotolette (la versione "locale" tradizionale non prevede la farina: solo uovo e mollica, quest'ultima variamente "condita"...). Come notate, tutti questi ultimi alimenti però contengono il PANE GRATTUGGIATO, unica "licenza" concessa dalla tradizione popolare, pare... (mah...).

Dato che da bambino, a 7 anni, fui operato di strabismo, mia madre "fece voto" di rispettare (...e FAR rispettare a tutti gli altri!) il DIGIUNO (...???...) per S. Lucia, protettrice degli occhi... . Ma tanto non fu una grande DECISIONE DI ROTTURA: già in casa della nonna, fervente cattolica, si osservava da sempre...  ^__^

Ma veniamo al dunque: la cuccia altro non è che ...GRANO COTTO! Messo a mollo 2-3 giorni prima (cambiando l'acqua e sciacquandolo più volte), fino alla cottura (1-2 ore) della mattina del 13 dicembre. Quindi scolato e preparato secondo vari condimenti, dolci o salati. Il grano tradizionalmente usato è quello "saraceno" (che nell'azienda di famiglia veniva, in minima parte, coltivato specificamente per l'occasione); comunque va benissimo il grano tenero comunemente in vendita per dolci... .

E passiamo ai condimenti.

Il più amato è quello dolce, in cui la cuccia viene incorporata a un impasto di ricotta con lo zucchero, con l'aggiunta immancabile di pezzettini di cioccolato fondente e di zuccata (zucca candita; che non tutti però mettono...); praticamente lo stesso impasto dei cannoli. E' graditissima la spolverata di cannella sopra.

Altra preparazione invece si fa incorporandola con della cioccolata molto densa (tipo crema o budino vero e proprio).

Altri la condiscono col solo miele; altri col "biancomangiare" (la crema bianca di latte, con vaniglina e scorza di limone), altri ancora...ciascuno seguendo la propria fantasia (una volta l'ho vista persino con ricotta e smarties, le lenticchie colorate di cioccolato!!!). Ma anche mischiata con la nutella... . Se mi gira, quest'anno ne preparerò un poco col tiramisù...  :-9°

La preparazione salata tradizionale è quella "povera": condimento con olio, sale e pepe. Ma io l'ho preparata talvolta sotto forma di minestrone di verdure (come a sostituzione del farro), oppure accompagnandola con semplice verdura bollita (scarola, bietole, broccoli) o legumi (lenticchie, ceci).

Provatela. E ricordate: A SANTA LUCIA SI MANGIA LA CUCCIA...!



Modificato da Valerio on 13 dicembre 2005 at 14:46


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