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Oggetto Discussione: Alcune curiosità spulciando nel web Inserisci rispostaInserisci nuova discussione
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Colore
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Postati: 06 novembre 2013 at 21:10 | IP Logged Quota Colore

Poichè il sottotitolo di questa cartella è "dubbi, curiosita' e problematiche sulla crescita e sull'allevamento..." credo di aver azzeccato il posto giusto per riportare alcune curiosità veramente simpatiche sul Melopsittacus undulatus. Si, noi le chiamiamo affettuosamento 'coco', ma le cose che vado a scrivere qui sono il riassunto di articoli web e pubblicazioni di gruppi di etologi che hanno a lungo studiato il Melopsittacus undulatus e che usano qundi il giusto nome latino della specie.

1) Premetto che mi sono sempre chiesto, allevando io in colonia, come mai quando una femmina sceglie un nido inizi subito la battaglia tra femmine per la conquista di quel medesimo nido, nonostante la disponibilità di numerosi altri, spesso in numero doppio del necessario. Ebbene, pare che la cosa nasca dal fatto che in natura la stagione riproduttiva è molto breve e per la riuscita delle cove diventa essenziale stabilire rapidamente il sito per la deposizione.  E' per velocizzare l'individuazione del sito che le femmine si servono degli spunti sulla posizione dei nidi che altre femmine della stessa colonia  forniscono loro.  I risultati sperimentali su uccelli in cattività hanno indicato che le femmine sono sì attratte da nidi già occupati,  ma l'esperienza individuale influisce sul comportamento. Femmine che hanno già avuto scontri con altre per il possesso del nido, scontri che hanno causato danni fisici, sono meno propense ad interessarsi di nidi già occupati. Femmine esperte riproduttrici mostrano scarso o nullo interesse per nidi già occupati.

2) Altra domanda che spesso mi sono posto è quali siano i tratti distintivi che determinano da parte di una femmina la scelta di un maschio piuttosto che un altro. Mi è capitato più di una volta che il maschio prescelto sia stato l'ultimo arrivato e che magari sia stato amore folle a prima vista...come mai? Bene, le femmine-stando a quanto dicono  etologi che hanno studiato la specie- preferibilmente scelgono maschi a loro estranei ma che hanno vocalizzi/grida di chiamata che nella struttura sono simili alle loro. Questo in una prima fase di pre-scelta. Poi entra in gioco la capacità del maschio di imitare al meglio le grida della femmina e pare che in questo tipo di imitazione i maschi siano molto più attivi e dotati delle femmine. L'interesse del maschio per la attenta imitazione dei vocalizzi della partner tende a scemare man mano che la vita di coppia procede con la deposizione delle uova e la partecipazione del maschio all'allevamento dei piccoli. Questo ha portato gli etologi a pensare che la imitazione dei vocalizzi femminili da parte del maschilo abbia un costo in termini di sforzo.

3) I maschi sono molto abili e rapidi nella imitazione delle grida delle femmine. Negli accoppiamnti forzati i vocalizzi della coppia tendono ad uniformarsi data la innata capacità del maschio di imitare i versi della femmina, ma non viceversa.Le femmine invece sono molto più lente nell'apprendimento dei vocalizzi di gruppo. Gruppi di femmine sono sono state messe a contatto vocale ma non visivo e si è constatato che vengono impiegate da 4 a 7 settimane prima che i vocalizzi dell'intero gruppo di femmine convergano verso la stessa struttura.

4) Segue...



Modificato da Colore on 07 novembre 2013 at 07:39
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merysere
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Postati: 07 novembre 2013 at 11:59 | IP Logged Quota merysere

post davvero interessante! 
riguardo al punto 1: devo dire che l'ho sempre pensata sta cosa....le coco tendono a imitare le altre e a incuriosirsi quando le altre si interessano a qualcosa di nuovo....
riguardo il punto 2: l'osservazione è condotta su soggetti liberi in natura? nella mia breve esperienza, ho avuto una coco che non sceglieva nessuno dei patner che le affiancavo....così un giorno le misi tre maschi e un nido, di modo da stimolarla....ovviamente lo feci sotto mia stretta osservazione. la femmina scelse il maschio dei tre che era il più sessualmente attivo, infatti bam! accoppiamento e cova....



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Colore
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Postati: 07 novembre 2013 at 13:11 | IP Logged Quota Colore

Le sperimentazioni sono state fatte in parte in natura ed in parte in cattività. Per quanto riguarda la scelta gli articoli dicono che la prima scelta da parte della femmina viene fatta esclusivamente sulla somiglianza che le  grida di richiamo del maschio hanno con le proprie. Poi il maschio velocemente copia i vocalizzi della femmina.Il motivo per cui le cose funzionano così non è stato scoperto o anche solo ipotizzato. In ogni caso quanto sopra è il metro di misura della femmina per valutare in prima battuta le potenzialità del'eventuale  partner .  Si ipotizza che la  capacità di imitazione dei maschi sia stata selezionata sessualmente, data la preferenza delle femmine per i bravi imitatori. Mi ha fatto molto sorridere la constatazione che anche nelle cocorite il maschio, dopo la prima fase di molte attenzioni, fase che ha strettamente a che fare con la attività sessuale, in un certo senso si stravacca sul divano come noi uomini che, tolto lo sfizio, abbiamo molte meno attenzioni verso la nostra partner

 

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merysere
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Postati: 07 novembre 2013 at 19:06 | IP Logged Quota merysere

sarebbe interessante capire quali tipi di esperimenti hanno compiuto....

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Colore
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Postati: 07 novembre 2013 at 19:54 | IP Logged Quota Colore

Non in dettaglio, purtroppo. Mi devo accontentare della lettura del solo ' Abstract' degli articoli, perchè per leggerli nella loro interezza dovrei pagare. In ogni caso anche  nel solo 'Abstract' alcuni esperimenti sono descritti abbastanza chiaramente. Dopotutto devono invogliare chi legge se vogliono vendere

"I pappagallini ondulati-una piccola specie di pappagallo- possono imparare nuovi vocalizzi per tutta la durata della loro vita e quindi sono  ampiamente usati i come sistema modello per lo studio di vari aspetti dell'apprendimento vocale. Non è noto, tuttavia, perché i pappagalli imitano i suoni. Per testare l'ipotesi che l'imitazione vocale in pappagallini è correlata alla formazione di un legame di coppia  abbiamo registrato circa 100 chiamate di contatto  da ognuno dei nove maschi e nove femmine pappagallini adulti che non avevano familiarità con gli altri e poi sono stati messi in coppia. Abbiamo saggiato settimanalmente il loro repertorio di chiamate di contatto.Sono state  condotte sessioni di osservazione comportamentale due volte alla settimana. Abbiamo confrontato il contattare chiamate di sonagram cross-correlazione e li ha classificati mediante un algoritmo di clustering gerarchico. Questa analisi ha mostrato che tutte le coppie hanno sviluppato una chiamata condivisa all'interno di una media di 2,1 settimane. Ulteriore analisi ha rivelato che otto dei nove maschi hanno  imitato la chiamata di contatto dele compagne loro  assegnate, mentre nessuna delle femmine ha imitato le chiamate del maschio. Concludiamo che contatto chiamata imitazione in pappagallini adulti probabilmente contribuisce alla formazione del legame di coppia e di manutenzione. Precedenti studi sui pappagallini sono stati limitati dalla mancanza di un paradigma comportamentale di suscitare imitazione vocale in modo affidabile. Il nostro studio rimedi questo e quindi serve come base per futuri studi sull'apprendimento vocale in animali adulti"

Quanto sopra perchè tu ti faccia un'idea. In parte ho aggiustato la traduzione fatta col traduttore web, giusto per renderla leggibile, ma dove ci sono parti  tecniche ho lasciato le cose come stavano. Gli articolo e relativi 'Abstract' sono diversi e sto cercando di farmi un'idea da quel poco che riesco a leggere senza pagare. Appena in grado cercherò di aggiungere altre nozioni.

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angelica1
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Postati: 07 novembre 2013 at 20:13 | IP Logged Quota angelica1

Post davvero interessante( vanne fiero)
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Colore
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Postati: 07 novembre 2013 at 21:09 | IP Logged Quota Colore

Ti ringrazio, ma c'è poco da esserne fieri...ho solo copiato

Di mio ci metto solamente la testardaggine nel cercare tutte le nozioni  che posso sulle cocorite

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angelica1
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Postati: 08 novembre 2013 at 14:12 | IP Logged Quota angelica1

No,no hai copiati si ma non credo che sia bastato cliccare un tasto e
fine no?
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alucio
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Postati: 08 novembre 2013 at 15:41 | IP Logged Quota alucio

Molto interessante
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Postati: 15 novembre 2013 at 20:59 | IP Logged Quota Colore

Ho trovato una cosa interessante, perchè spesso ho letto domande che riguardano la eventuale alimentazione delle coco con estrusi o comunque alimenti formulati commercialmente :

4)Due gruppi di 22 pappagallini (Melopsittacus undulatus) sono stati alloggiati per 12 mesi in condizioni identiche. Un gruppo è stato alimentato con una miscela di sementi che si trovano in commercio, oltre a carote e ad un integratore minerale,  l'altro gruppo è stato alimentato una dieta formulata commercialmente più carote. Inizialmente sono stati raccolti campioni di sangue e feci e anche dopo tre, sei, nove e dodici mesi. C'erano differenze significative tra i valori ematologici dei due gruppi. Il gruppo alimentato con la miscela di sementi presentava concentrazioni di glucosio, albumina, trigliceridi e acido urico  significativamente più alte  e maggiore attività dell'amminotransferasi dell'aspartato, ma i valori erano all'interno delle gamme di riferimento pubblicati per uccelli normali. Non c'erano invece  differenze significative tra i campioni fecali dei due gruppi, tranne che il Macrorhabdus ornithogaster che è stato identificato nel 48,3 per cento dei campioni dal gruppo alimentato con la dieta  formulata commercialmente, ma  solo nel  3,4 per cento dei campioni dal gruppo alimentati con la miscela di sementi.

Per la cronaca quel macrorhabdus o. lì è pericoloso in soggetti non in perfetta salute, con difese immunitarie non a posto e nei pulli, nuturalmente. Chiunque potrà informarsi poi esattamente cosa rappresenta Macrorhabdus ornithogaster per pappagallini, esotici vari, canarini, ecc.

Non è una conclusione di chi ha fatto lo studio di cui sopra, ma io concluderei dicendo che la dieta a base di semi, quindi più naturale, produce soggetti con difese immunitarie migliori in quanto solo il 3,4 per cento dei soggetti alimentati a semi risultava positivo alla presenza del fungo, contro il 48,3 per cento...

Tutti suggeriscono(come letto anche su questo forum da qualche parte, ma non ricordo dove) di acidificare l'acqua da bere per rendere acido il Ph dell'intestino in quanto Macrorhabdus ornithogaster predilige PH alto(alcalino). Il famoso succo di limone che suggerite sempre quando una coco sta arruffata, o no?



Modificato da Colore on 15 novembre 2013 at 21:14
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