Scabbia ( Rogna )
Col nome di scabbia, o rogna, s’indica una dermatosi parassitaria dovuta ad alcune specie d’acari che si localizzano nello strato corneo della cute. I volatili da gabbia sono colpiti da scabbia soprattutto alle zampe. La scabbia delle zampe, o acariosi delle zampe, può affliggere facilmente i volatili negli allevamenti mal tenuti. L’azione di questi parassiti da’ origine lentamente a croste rugose di colore grigio, internamente alveolare. Se trascurata, la scabbia può estendersi ai tarsi ( provocando il drizzamento e l’ispessimento delle scaglie in seguito al riempimento di una materia grigio-giallastra ) quindi alle cosce, che si spiumano ricoprendosi di croste, ed anche alla zona alare ed anale. Non curata, può causare la deformazione delle zampe e la morte del soggetto.
Gli stessi parassiti possono causare la scabbia del becco e della cera. L’infestazione, che colpisce soprattutto i pappagalli ondulati, si sviluppa alla base del becco e sulla cera, e se non viene prontamente combattuta si estende alla parte superiore del capo, alla zona perioculare ed a tutto il becco. Nel punto infestato si nota la presenza di una materia, bianco-grigiastra o bianco-giallastra, granulosa spugnosa, formante delle crosticine polverulente che possono invadere tutto il capo. Il becco e la cera presentano minute alveolature che finiscono per rendere porose queste parti del corpo. Se il male si aggrava, il becco può anche distorcersi e crescere in misura abnorme rendendo difficile al pennuto la presa degli alimenti. Di norma, i pennuti non accusano prurito. Il male può restare in incubazione per lungo tempo, e manifestarsi solo quando lo stato di debilitazione degli uccelli, conseguente a strapazzi o inidonea conduzione, ne favorisce la scomparsa. In ogni caso la sua diffusione è molto lenta.
Il miglior sistema per prevenire la scabbia consiste nel curare la pulizia di gabbie, locali ed accessori.
La cura può essere praticata oltre che con l’applicazione di un’apposita pomata, con olio di paraffina pura. Dopo alcuni giorni di applicazioni, le eventuali croste risulteranno ammorbidite e potranno essere staccata con molta delicatezza. Il trattamento, da proseguire fino a completa guarigione, va accompagnato con la somministrazione di un composto vitaminico, ricco soprattutto di vitamina A, e con l’effettuazione di un’energica disinfestazione dell’allevamento che servirà a bloccare il diffondersi ulteriore della malattia.