Iscritto dal: 31 marzo 2009 Italy Post: 55 Sesso: Maschio
Postati: 01 aprile 2009 at 22:31 | IP Logged
Buonaserata ragazzi,avevo una domanda davvero particolare da farvi,sperando di non ricevere troppe critiche(perche so che ne riceverò)ve la porgo: Di questi periodi,mi sto molto interessando all'addomesticamento del papagallino,e come cosa mi ha davvero interessato,e sapere che potrei avermi un amico alato,mi ha davvero eccitato.Tuttavia,ho letto che se prende molta confidenza,e si diventa "molto amici"il nostro amico pennuto necessita di piu uscite giornaliere, e la mia paura è quella di non riuscire sempre a concedergliele,o non concedergli abbastanza attenzioni.Volevo quindi domandarvi,anche installando un rapporto di mancata"paura"del coco verso l'allevatore ,(quindi di fiducia) è sempre necessario concedere tante attenzioni e uscite quotidiane al nostro amico???(per esempio,non so se centri,però ha una compagna il mio coco)...sperando d'aver dato il meglio possibile di chiarezza,aspetto le vostre risposte!!!
Modificato da lvka_steel on 01 aprile 2009 at 22:34
Iscritto dal: 09 febbraio 2009 Italy Post: 339 Sesso: Maschio
Postati: 01 aprile 2009 at 22:59 | IP Logged
ti dico fin dal principio che cominciare l'"addestramento" con soggetti adulti è molto complicato in quanto sono molto diffidenti... l'ideale sarebbe di iniziare l'addestramento da quando sono ancora nel nido... il pennuto inoltre se ha compagnia (un altro coco) ci vorrà più tempo per instaurare un rapporto di fiducia... per il resto non si tratta di imprinting o allevamento allo stecco... quindi se per una volta non puoi farlo uscire non è che si ammazza... io ho 3 coco e solo 2 li ho fatti uscire una volta ciascuno... eppure ( a volte) mangiano tranquillamente dalla mia mano...
Iscritto dal: 24 giugno 2007 Italy Post: 2017 Sesso: Maschio
Postati: 01 aprile 2009 at 23:46 | IP Logged
Nessuna critica Luca, anzi, un buon rapporto di confidenza e fiducia reciproca con il nostro pennutino è un ottimo requisito per ogni successo allevatorio.
Soltanto mi pare di capire "tra le righe" che tu voglia stabilire un rapporto esclusivo, in cui è esclusa a priori la presenza del terzo incomodo (di solito una femmina) che possa turbare il vostro idillio a 2, riportando il pappagallino ai suoi doveri di animale prolifico e anche un pò (di solito) allupato. Allora permettimi di fare qualche considerazione seria, concedendomi il beneficio di non archiviarla a priori tra le "tirate" animaliste che alcuni proprio non possono soffrire...
Anzitutto che si tratta di uccelli per natura gregari che vivono in stormi di centinaia, migliaia di esemplari, prediligendo, in particolare per trascorrere la notte, enormi alberi-condominio in cui stare tutti insieme. Quindi anche soltanto una coppia si sentirebbe piuttosto isolata. Io ne ho 7, e a periodi sono stati divisi per coppie. Beh ti assicuro che niente è paragonabile alla vivacità, all'appetito e all'atteggiamento "libertino" che sono in grado di sviluppare quando sono tutti assieme in voliera. Di solito si dice che gli agapornis non riescono a stare separati dal partner e che lasciati soli si lasciano morire, da cui il nome comune di inseparabili (in Italia) e lovebirds (in America). Beh, credimi, si dice così perchè sono conosciuti da più tempo e si sono guadagnati per primi l'appellativo, ma con gli ondulati o cocorite non è molto diverso...
Premesso questo, è noto il successo di alcune persone che sono riuscite ad allevare un singolo esemplare facendolo il loro compagno inseparabile per la vita, un compagno molto affettuoso ed altrettanto esigente. Di solito ad affezionarsi in particolar modo all'uomo sono i cenerini, o pappagalli grigi del Gabon, ma anche con parrocchetti di piccola taglia i successi non mancano...
Questo enorme affetto e dedizione che questi animali sono in grado di sviluppare per il loro compagno "spiumato" però comporta da parte di quest'ultimo un'enorme responsabilità. Non basta qualche semino nella mano e una mezz'oretta di gioco al giorno. Ci vuole un rapporto stabile e costante, in cui la tua presenza al suo fianco sia garantita per diverse ore al giorno senza interruzioni. Devi pensare che per questi animali chiusi in gabbia il loro mondo finisce presto (a livello sbarre) e quando tu esci di casa è un pò come se lo abbandonassi (come capita a volte con i bambini). Altrimenti l'animale ne soffrirebbe arrivando a comportamenti autolesionistici (tipo spiumarsi) o persino lasciandosi morire di inedia.
Ora c'è da sperare che tu svolga un'attività tranquilla di bottega sotto casa o che sia - che so - un pensionato vedovo che esce di casa per qualche partita a carte con gli amici e per andare a ritirare la pensione. Altrimenti credo che difficilmente riusciresti a venire incontro alle sue esigenze di presenza continua e costante. Particolarmente se sei uno studente e non sai dove il lavoro, la vita o l'amore potranno portarti tra 2 o forse 5 anni...ricorda che se ben tenuti possono arrivare a vivere anche 14 anni!
Quindi il mio consiglio spassionato per il suo e soprattutto il tuo bene è: trovagli una compagna e lasciagli vivere la sua vita come vuole il suo istinto. Risparmierai a te un mucchio di grane e qualche delusione e a lui un monte di sofferenza e di infelicità. Anche con una compagna ci sarà sempre spazio per insegnargli a mangiare dalla tua mano o a fargli fare qualche giochetto (io di recente ho imparato a "mandare su di giri" Giambellino usando il dito...poveretto: nel gioco dei 4 cantoni è rimasto senza compagna! Però dovrò trovargliene una, questa storia del dito non va proprio...). E credo che la responsabilità irrinunciabile di una mezzoretta di compagnia al mattino e un oretta al pomeriggio sia decisamente accettabile e meno gravosa per te da sostenere...
__________________ "that's pretty much now how I feel 'bout relationships. Ya know, they're totally irrational, and crazy, and absurd...but I guess we keep on goin' through it because most of us need the eggs" W. Allen
Iscritto dal: 31 marzo 2009 Italy Post: 55 Sesso: Maschio
Postati: 02 aprile 2009 at 14:48 | IP Logged
Quota: sandman
Nessuna critica Luca, anzi, un buon rapporto di confidenza e fiducia reciproca con il nostro pennutino è un ottimo requisito per ogni successo allevatorio.
Soltanto mi pare di capire "tra le righe" che tu voglia stabilire un rapporto esclusivo, in cui è esclusa a priori la presenza del terzo incomodo (di solito una femmina) che possa turbare il vostro idillio a 2, riportando il pappagallino ai suoi doveri di animale prolifico e anche un pò (di solito) allupato. Allora permettimi di fare qualche considerazione seria, concedendomi il beneficio di non archiviarla a priori tra le "tirate" animaliste che alcuni proprio non possono soffrire...
Anzitutto che si tratta di uccelli per natura gregari che vivono in stormi di centinaia, migliaia di esemplari, prediligendo, in particolare per trascorrere la notte, enormi alberi-condominio in cui stare tutti insieme. Quindi anche soltanto una coppia si sentirebbe piuttosto isolata. Io ne ho 7, e a periodi sono stati divisi per coppie. Beh ti assicuro che niente è paragonabile alla vivacità , all'appetito e all'atteggiamento "libertino" che sono in grado di sviluppare quando sono tutti assieme in voliera. Di solito si dice che gli agapornis non riescono a stare separati dal partner e che lasciati soli si lasciano morire, da cui il nome comune di inseparabili (in Italia) e lovebirds (in America). Beh, credimi, si dice così perchè sono conosciuti da più tempo e si sono guadagnati per primi l'appellativo, ma con gli ondulati o cocorite non è molto diverso...
Premesso questo, è noto il successo di alcune persone che sono riuscite ad allevare un singolo esemplare facendolo il loro compagno inseparabile per la vita, un compagno molto affettuoso ed altrettanto esigente. Di solito ad affezionarsi in particolar modo all'uomo sono i cenerini, o pappagalli grigi del Gabon, ma anche con parrocchetti di piccola taglia i successi non mancano...
Questo enorme affetto e dedizione che questi animali sono in grado di sviluppare per il loro compagno "spiumato" però comporta da parte di quest'ultimo un'enorme responsabilità . Non basta qualche semino nella mano e una mezz'oretta di gioco al giorno. Ci vuole un rapporto stabile e costante, in cui la tua presenza al suo fianco sia garantita per diverse ore al giorno senza interruzioni. Devi pensare che per questi animali chiusi in gabbia il loro mondo finisce presto (a livello sbarre) e quando tu esci di casa è un pò come se lo abbandonassi (come capita a volte con i bambini). Altrimenti l'animale ne soffrirebbe arrivando a comportamenti autolesionistici (tipo spiumarsi) o persino lasciandosi morire di inedia.
Ora c'è da sperare che tu svolga un'attività tranquilla di bottega sotto casa o che sia - che so - un pensionato vedovo che esce di casa per qualche partita a carte con gli amici e per andare a ritirare la pensione. Altrimenti credo che difficilmente riusciresti a venire incontro alle sue esigenze di presenza continua e costante. Particolarmente se sei uno studente e non sai dove il lavoro, la vita o l'amore potranno portarti tra 2 o forse 5 anni...ricorda che se ben tenuti possono arrivare a vivere anche 14 anni!
Quindi il mio consiglio spassionato per il suo e soprattutto il tuo bene è: trovagli una compagna e lasciagli vivere la sua vita come vuole il suo istinto. Risparmierai a te un mucchio di grane e qualche delusione e a lui un monte di sofferenza e di infelicità . Anche con una compagna ci sarà sempre spazio per insegnargli a mangiare dalla tua mano o a fargli fare qualche giochetto (io di recente ho imparato a "mandare su di giri" Giambellino usando il dito...poveretto: nel gioco dei 4 cantoni è rimasto senza compagna! Però dovrò trovargliene una, questa storia del dito non va proprio...). E credo che la responsabilità irrinunciabile di una mezzoretta di compagnia al mattino e un oretta al pomeriggio sia decisamente accettabile e meno gravosa per te da sostenere...
piu o meno proprio cio che volevo domandare.Comunque,il mio piccolo amico ha una compagna!Pero ecco,proprio volevo chiedervi se era possibile instaurare questo rapporto di fiducia e conoscenza, fra "piumato" e "spiumato"anche perche ttutte le volte che metto le mani in gabbia voglio vederli tranquilli e sereni(a riguardo se aveti consigli da darmi li prendo tutti al volo!)...proprio perchè farlo amico per la pelle è una grande responsabilirà(dopo ci saranno poi anche le vacanze!!!sono un problema!)Insomma, proprio quello che cercavo,(e pensavo di non riuscire ad ottennere se non con l'addomesticamento)è proprio quel rapporto,come dici te,di gioco,e fiducia anche attraverso le sbarre, o anche assieme altri compagni... La mia paura era proprio di non riuscire a distinguere ,qual'era il limite di: gioco e fiducia tramite "le sbarre", o amicizia per le "penne"(che con trascurament o porta alla morte della coco)... E visto che ci sei...mi daresti qualche dritta,"per instaurare"un buon rapporto fra me e le mie coco???
Modificato da lvka_steel on 02 aprile 2009 at 14:49
Iscritto dal: 24 giugno 2007 Italy Post: 2017 Sesso: Maschio
Postati: 02 aprile 2009 at 15:52 | IP Logged
Sicuramente anche quando c'è una compagna di mezzo si può tentare di stabilire un buon rapporto di confidenza e fiducia reciproca con l'animale. Tutto dipende dal tuo impegno, dalla tua costanza e dalla sua indole. Se infatti ci sono ondulati pronti immediatamente a concederti la loro fiducia senza riserve, è anche vero che ce ne sono degli altri che mai oserebbero salirti sulla mano. Io ne ho 7 e solo con 2 maschi sono riuscito a stabilire questo "idillio", mentre con gli altri siamo rimasti su un piano - come dire? - più "platonico"...
Per avviare un buon rapporto con il pennuto ci sono alcuni prerequisiti non assolutamente indispensabili ma certamente molto utili. Il primo (indispensabile questo) è che la gabbia sia sistemata piuttosto in alto, in modo da non fargli sentire la tua figura come una minaccia incombente dall'alto sulla loro casa. La gabbia dovrebbe essere grossomodo sistemata all'altezza del tuo petto o della tua testa (a meno che tu non sia 2 metri e 10) e comunque dovresti cercare di avvicinarti ad essa senza mai incombere su di loro, ma con la testa grossomodo alla loro altezza o poco più. Io ho una voliera alta 1.65 e questo un pò facilita le cose, ma spesso quando mi avvicino abbasso testa e spalle o mi accovaccio: ho notato che si sentono ancora più tranquilli quando sei accovacciato sotto di loro. Inoltre l'approccio più semplice è proprio quello con la tua testa. Si avvicinano più volentieri al tuo naso o ai capelli piuttosto che alle dita e alla mano che intuiscono subito come uno strumento predisposto per ghermirli.
Il secondo requisito (non indispensabile, ma molto utile) è che l'esemplare sia piuttosto giovane, diciamo sotto i 6 mesi di età. In questa fase risultano certamente più malleabili e certi aspetti del loro istinto (al primo posto quello assolutamente salvifico di sottrarsi alla presa di una creatura pesante 1000 e passa volte più di loro, altro che mamooth!) sono meno formati. Altro requisito è che sia un esemplare di sesso maschile, il che non esclude che si possa avere un bellissimo rapporto con una femmina, ma di solito queste sono più imparanoiate e più "serie", meno propense al gioco e all'esercizio fisico fine a se stesso...
Fatte queste premesse si può procedere all'addestramento vero e proprio. Anzitutto dovrai dimostrare massimo rispetto e considerazione per la loro taglia ridotta, avvicinandoti sempre con calma alla gabbia, mai di corsa o all'improvviso e avendo cura di rivolgerti a loro a bassa voce, con tono suadente e uniforme (amano molto il fatto che gli si parli piano). Il primo approccio va stabilito mantenendo il diaframma costituito dalle sbarre. Dargli sicurezza e senso di protezione e cura nella loro casa è il primo passo per mostrare loro il tuo rispetto e considerazione. Massima igiene, giochi e spazio a volontà (spesso le due cose si escludono, ma cerca di trovare un equilibrio) e nutrimento abbondante, molto variato e offerto sempre in modo "creativo", evitando la noia che li spegne piano piano...
Un ottimo strumento per avvicinarli al tuo corpo può certamente essere costituito dalla spiga di panico. Prima dovrai abituarli a riconoscerla come oggetto commestibile e succulento, quindi per le prime volte lasciala appesa alle mollette o falla pendere negli appositi portaspiga.
Quando si saranno familiarizzati con questo alimento e ne saranno diventati completamente dipendenti, potrai cominciare a fornirglielo dalla tua mano, ancora attraverso le sbarre. Il passo successivo prevede che tu introduca la mano tenendo la spiga ben in vista. Dapprima lascia che la spilluzzichino tranquillamente accovacciati sui loro posatoi, avvicinando lentamente (molto molto lentamente) la spiga al loro becco.
Quando si saranno familiarizzati con la tua mano, dopo forse 1 o 2 settimane, potrai cominciare a testare la loro fiducia tenendo la mano con la spiga lontano dai posatoi, in modo che siano costretti a salirti sulla mano per consumarla. Mi raccomando non fare movimenti bruschi quando sono sulla mano o dovrai ricominciare tutto daccapo! Con il tempo, quando si saranno familiarizzati a stare sulla tua mano, potrai cominciare a muovere le dita e a farli giocare con le dita...di solito prediligono l'unghia del pollice o dell'indice che beccano come se si trattasse di un partner...
Per portarli in esterno dovrai prima adottare tutte le precauzioni per omologare la stanza ad una loro permanenza sicura (vedi un mucchio di post sull'argomento). Poi è buona norma quella di installare appositamente per le loro uscite dei posatoi esterni, che si fissano cioè esternamente alla gabbia, in modo che siano facilitati ad uscire restando vicini alla loro casa (sono attaccatissimi alla gabbia, più di quanto si possa credere per degli uccelli) e ovviamente a rientrare.
Fatto questo potrai invitarli ad uscire tenendo la tua mano con la spiga appena fuori dalla porticina aperta, pilotandoli lentamente al sicuro sul primo posatoio esterno (di solito installato accanto alla porticina): saranno così facilitati anche al rientro.
Per i giochi in libertà all'esterno pupoi disporre di tutta una serie di soluzioni originali dall'albero artificiale alle altalene. L'importante è che quando sono fuori dalla gabbia siano sotto la tua attenta e severa sorveglianza. Non lasciarli mai, nemmeno quando ti sembrano a loro agio! Ma a questo punto sarai già un esperto e non ti servirà più il mio aiuto...
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Iscritto dal: 24 giugno 2007 Italy Post: 2017 Sesso: Maschio
Postati: 02 aprile 2009 at 16:03 | IP Logged
Quota: AleX88
è vero l'ho notato anke io che se avvicino il viso si incuriosiscono di + piuttosto che le mani
Con me anche i più restii non resistono a beccarmi la punta del naso attraverso le sbarre!
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Iscritto dal: 31 marzo 2009 Italy Post: 55 Sesso: Maschio
Postati: 02 aprile 2009 at 18:13 | IP Logged
Quota: sandman
Sicuramente anche quando c'è una compagna di mezzo si può tentare di stabilire un buon rapporto di confidenza e fiducia reciproca con l'animale. Tutto dipende dal tuo impegno, dalla tua costanza e dalla sua indole. Se infatti ci sono ondulati pronti immediatamente a concederti la loro fiducia senza riserve, è anche vero che ce ne sono degli altri che mai oserebbero salirti sulla mano. Io ne ho 7 e solo con 2 maschi sono riuscito a stabilire questo "idillio", mentre con gli altri siamo rimasti su un piano - come dire? - più "platonico"...
Per avviare un buon rapporto con il pennuto ci sono alcuni prerequisiti non assolutamente indispensabili ma certamente molto utili. Il primo (indispensabile questo) è che la gabbia sia sistemata piuttosto in alto, in modo da non fargli sentire la tua figura come una minaccia incombente dall'alto sulla loro casa. La gabbia dovrebbe essere grossomodo sistemata all'altezza del tuo petto o della tua testa (a meno che tu non sia 2 metri e 10) e comunque dovresti cercare di avvicinarti ad essa senza mai incombere su di loro, ma con la testa grossomodo alla loro altezza o poco più. Io ho una voliera alta 1.65 e questo un pò facilita le cose, ma spesso quando mi avvicino abbasso testa e spalle o mi accovaccio: ho notato che si sentono ancora più tranquilli quando sei accovacciato sotto di loro. Inoltre l'approccio più semplice è proprio quello con la tua testa. Si avvicinano più volentieri al tuo naso o ai capelli piuttosto che alle dita e alla mano che intuiscono subito come uno strumento predisposto per ghermirli.
Il secondo requisito (non indispensabile, ma molto utile) è che l'esemplare sia piuttosto giovane, diciamo sotto i 6 mesi di età. In questa fase risultano certamente più malleabili e certi aspetti del loro istinto (al primo posto quello assolutamente salvifico di sottrarsi alla presa di una creatura pesante 1000 e passa volte più di loro, altro che mamooth!) sono meno formati. Altro requisito è che sia un esemplare di sesso maschile, il che non esclude che si possa avere un bellissimo rapporto con una femmina, ma di solito queste sono più imparanoiate e più "serie", meno propense al gioco e all'esercizio fisico fine a se stesso...
Fatte queste premesse si può procedere all'addestramento vero e proprio. Anzitutto dovrai dimostrare massimo rispetto e considerazione per la loro taglia ridotta, avvicinandoti sempre con calma alla gabbia, mai di corsa o all'improvviso e avendo cura di rivolgerti a loro a bassa voce, con tono suadente e uniforme (amano molto il fatto che gli si parli piano). Il primo approccio va stabilito mantenendo il diaframma costituito dalle sbarre. Dargli sicurezza e senso di protezione e cura nella loro casa è il primo passo per mostrare loro il tuo rispetto e considerazione. Massima igiene, giochi e spazio a volontà (spesso le due cose si escludono, ma cerca di trovare un equilibrio) e nutrimento abbondante, molto variato e offerto sempre in modo "creativo", evitando la noia che li spegne piano piano...
Un ottimo strumento per avvicinarli al tuo corpo può certamente essere costituito dalla spiga di panico. Prima dovrai abituarli a riconoscerla come oggetto commestibile e succulento, quindi per le prime volte lasciala appesa alle mollette o falla pendere negli appositi portaspiga.
Quando si saranno familiarizzati con questo alimento e ne saranno diventati completamente dipendenti, potrai cominciare a fornirglielo dalla tua mano, ancora attraverso le sbarre. Il passo successivo prevede che tu introduca la mano tenendo la spiga ben in vista. Dapprima lascia che la spilluzzichino tranquillamente accovacciati sui loro posatoi, avvicinando lentamente (molto molto lentamente) la spiga al loro becco.
Quando si saranno familiarizzati con la tua mano, dopo forse 1 o 2 settimane, potrai cominciare a testare la loro fiducia tenendo la mano con la spiga lontano dai posatoi, in modo che siano costretti a salirti sulla mano per consumarla. Mi raccomando non fare movimenti bruschi quando sono sulla mano o dovrai ricominciare tutto daccapo! Con il tempo, quando si saranno familiarizzati a stare sulla tua mano, potrai cominciare a muovere le dita e a farli giocare con le dita...di solito prediligono l'unghia del pollice o dell'indice che beccano come se si trattasse di un partner...
Per portarli in esterno dovrai prima adottare tutte le precauzioni per omologare la stanza ad una loro permanenza sicura (vedi un mucchio di post sull'argomento). Poi è buona norma quella di installare appositamente per le loro uscite dei posatoi esterni, che si fissano cioè esternamente alla gabbia, in modo che siano facilitati ad uscire restando vicini alla loro casa (sono attaccatissimi alla gabbia, più di quanto si possa credere per degli uccelli) e ovviamente a rientrare.
Fatto questo potrai invitarli ad uscire tenendo la tua mano con la spiga appena fuori dalla porticina aperta, pilotandoli lentamente al sicuro sul primo posatoio esterno (di solito installato accanto alla porticina): saranno così facilitati anche al rientro.
Per i giochi in libertà all'esterno pupoi disporre di tutta una serie di soluzioni originali dall'albero artificiale alle altalene. L'importante è che quando sono fuori dalla gabbia siano sotto la tua attenta e severa sorveglianza. Non lasciarli mai, nemmeno quando ti sembrano a loro agio! Ma a questo punto sarai già un esperto e non ti servirà più il mio aiuto...
Prima di tutto ti ringrazio per le grandi attenzioni, precisione e complettezza nella scrittura... Dunque,parecchie cose di queste le conoscevo,e mi hai comunque dato una bella rinfrescata!Volevo però domandarti,la questione dell'uscita,va fatta ogni tanto un po con tutti i miei piccoli pennuti???(No perchè non vorrei riconfodermi con la questione dell'addomesticamento)E comunque,già oggi nel mio maschio,ho notato qualcosa di "fiducioso";inizialmente ho tentato di mettere dentro la gabbia la mia mano con dei semi di girasole,ma ovviamente era troppo presto! Quindi mi è venuta,la voglia di tentare a mettere un po di lattuga fra le sbarre,e vedere....e indovina???Quel vecchio bischero,è venuto subito oltre e mangiava come un osesso!!!!
Iscritto dal: 28 febbraio 2009 Italy Post: 127 Sesso: Non specificato
Postati: 02 aprile 2009 at 18:52 | IP Logged
CARISSIMO
SANDMAN
Vedo che sei molto esperto e vorrei farti delle domande....
Non so se hai letto del mio coco morto che parlava...PAOLINO..Ora mi hai fatto venire dei dubbi....Si era instaurato tra me e lui un'"amicizia" nel vero senso della parola...Ho trascorso una settimana lontano da lui nonostante ci fosse un altro coco nella gabbia e qualcuno che venisse a dargli da mangiare....Sono tornato la domenica e lui e' morto il mercoledi' successivo. Io ho dato la colpa al fumo sprigionato da un wurstel....e per fatica ho lasciato la gabbia in cucina non pensando che potesse essere cagionevole. Adesso mi viene il dubbio che sia stata anche la lontananza da lui....Anche se cio' non mi fa sentire meno in colpa.
Per il fatto dell'addomesticamento è venuto tutto naturale...Io non avevo mai avuto coco...è arrivato sul terrazzo, l'ho messo in casa ,nella stanza dove avevo il pc, ho cominciato a chiamarlo Paolino ed un giorno ha cominciato a ripetere il suo nome imitando la mia voce.Successivamente usciva di gabbia e veniva a giro con me per le stanze appoggiato sulla spalla, mi parlava nell'orecchio...e cosi' via. Si tratta di un evento particolare secondo te o abbastanza insolito?
sO soltanto che sono due mesi che è morto e mi sento ancora male...come se fosse morta una persona di casa.
Vorrei tentare ancora con un altro coco.....ma ho paura di non volergli bene.
Ora ho due coco in gabbia (l'amico di paolino che parla anche lui, ma non è molto socievole ed una albina giovane) ....Sono molto affiatati e cominciano ad andare nel nido.....Sara' presto per avere dei pulli?
Iscritto dal: 24 giugno 2007 Italy Post: 2017 Sesso: Maschio
Postati: 02 aprile 2009 at 20:12 | IP Logged
Carissimo Enrico (che scrivi pure da una delle mie città preferite d'Italia dove ho trascorso periodi bellissimi della mia infanzia),
certo che mi ricordo la storia di Paolino e dell'albina "brutta" che all'epoca mi fece tanto ridere. Immagino sia normale, alla fine di un rapporto così simbiotico con un piccolo amico come Paolino, sentirsi come svuotati e incapaci di trasferire lo stesso affetto, per lo meno la stessa intensità, ad un'altra creatura solo apparentemente identica (alla fine ogni pappo è un mondo a sè, colori a parte). Io ho avuto la stessa reazione con un cane, deceduto ormai da una decina di anni, rispetto alla quale non credo di essermi mai "ripreso". Almeno nella misura in cui ormai l'ho eletto a paradigma irraggiungibile della "caninità" di fronte al quale qualsiasi altra casuale "occorrenza canina" retrocede miseramente (ed era un meticcio poco più "alto" di un bassotto, mica un levriero afgano).
Tra l'altro la storia che racconti del vostro rapporto è davvero commovente e permette di intuire (a chi come me non l'ha mai provata) gli sterminati orizzonti che si dischiudono nel rapporto con qualsiasi animale, persino una creatura all'apparenza così "insignificante" come un ondulato.
Sicuramente il resoconto che ci hai fornito delle circostanze che hanno preceduto il suo trapasso mi fa pensare ad una serie di concause che possono aver contribuito ad accellerare il suo inevitabile ultimo "volo".
Certamente la tua assenza prolungata (in considerazione di un rapporto così intenso e forse di una scarsa abitudine da parte sua alla tua assenza) può aver creato in lui uno scompenso emotivo di portata immane. D'altro canto noi abbiamo la nostra vita, e credo sia impensabile, anche per quelli che più amano queste creature, ipotecarla e sacrificarla completamente sull'altare dell'ornicultura. Anche per questo mi spendo sempre su questo forum nel cercare di incoraggiare un rapporto confidenziale ma contenuto e non esclusivo con questi animali. Insomma, mantenere i paletti della nostra reciproca diversità, lasciando che loro conducano la loro vita di pennuti (sia pure in cattività) e noi la nostra, ricordandoci sempre che il nostro amore per loro e soprattutto il loro per noi è un amore "bello e impossibile" (ma com'è che cito sempre la Nannini io che non sopporto la musica leggera italiana??? Oddio, per lei fo un'eccezione..)
Come se non bastasse, la sistemazione provvisoria in cucina è un vero MUSTN'T categorico, una di quelle cose che si deve assolutamente evitare a tutti i costi. E questo non tanto per gli effluvi che si sprigionano dalle carni in fase di abbrustolimento, quanto dalla combustione del teflon, un copolimero usato nella fabbricazione di padelle e accessori antiaderenti, che sprigiona un gas altamente tossico, sopportabile per noi creature da 50-100 chili di peso, ma non altrettanto da parte di un organismo di pochi grammi...(anche per questo le cucine di oggi, per essere "a norma" devono includere uno "sfiatatoio")
Ma certamente Paolino ha vissuto i suoi giorni al massimo della felicità e si è rifatto delle brutte esperienze che deve aver subito nella prima parte della sua esistenza e soltanto di questo il vero responsabile sei tu.
Per i due pappi che hai ora mi fa piacere constatare che hai scelto un "profilo" più basso, uno stile di allevamento più distaccato ma sempre partecipe e amichevole, che è la cosa migliore per il rispetto della biodiversità dei tuoi piccoli amici. Per le cove non ci sono indizi certi, e loro sono dei veri diavolacci nel seminare false piste, alimentando le nostre speranze...l'unico invito è quello di prediligere una dieta quanto più completa varia e bilanciata possibile.
Mille augri proprio di cuore, Enrico!
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