Postati: 06 marzo 2011 at 09:54 | IP Logged
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Vorrei postare questo articolo che ho trovato sul Club del canarino dove si parla di questo semino depurativo e lassativo che si trova di solito nei misti di buona qualita"Versele laga" si spigano le carrateristiche della pianta, la fioritura e la semina ecc..ecc.. Vorreisapere cosa ne pensate, è bene darlo e in che quantità periodo e i fiori si possono dare o fanno male?
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Italiano Canarino Lancashire
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ANCORA SUL CARTAMO
Da
“Lancashire News Anno 5 (2004) N. 2
Sul numero 1 anno 5° di “Lancashìre News” e sull’allegato “Semi
e erbe prative” avevo già accennato al Cartamo per le sue proprietà
coloranti, ottime per conferire un bel giallo brillante ai nostri Lancashire.
Adesso, dopo tre anni
di coltivazione della pianta e di inserimento di fiori/semi nella dieta dei
miei canarini, vedrò di illustrarvi dettagliatamente il Cartamo.
Pianta
annuale |
Semina
III -IV |
Altezza
30 - 80 cm. |
Fioritura
VII - IX |
Raccolta
semi X |
Descrizione: il Cartamo (Carthamus Tinctorius L.) è conosciuto anche con i termini dialettali di zafferano
bastardo, zafferanone, safranùn, zafràn, urfaru, gruogo ...
Con la scoperta dei
vari coloranti chimici, questa pianta è stata sempre più trascurata; anni fa
veniva coltivata nell’Italia Settentrionale come surrogato del vero
zafferano (crocus sativus) i cui stimmi venivano e vengono venduti a prezzi
proibitivi, però, oltre l’evidente differenza fra le infiorescenze del
cartamo e gli stimmi del crocus, nella cucina tradizionale, mentre la
colorazione dei cibi è più o meno la stessa, il sapore è totalmente diverso
(pressochè assente per il cartamo).
L‘origine della
pianta è orientale e il suo nome deriva dall’arabo kurthum (tingere) per la
presenza di due sostanze coloranti: una gialla solubile in acqua e l’altra
rossa solubile in alcool.
Ancora oggi, in molti
paesi africani, il cartamo viene utilizzato per colorare alimenti, bibite,
liquori e per la preparazione di cosmetici. Ovunque molti pittori usano la
cartamina, preferita per la brillantezza dei colori.
È una pianta
annuale che si adatta benissimo a qualsiasi tipo di terreno, anche incolto, e
non necessita di alcuna cura. È alta da 30 a 80 cm., fusto ramificato e
glabro, foglie oblunghe. spinose verdi leggermente chiazzate di giallo, gruppi
di grandi capolini giallo-arancia alla sommità contornati da diverse foglie.
Fioritura in agosto e settembre, raccolta dei semi ad inizio ottobre.
Inizio della fioritura |
Raccolta dei fiori |
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Rilascio dei semi |
Semi appena raccolti |
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Costituenti: lipidi,
glucidi, cellulosa, vitamina C, grassi insaturi anti colesterolo e le due
sostanze coloranti già menzionate.
Proprietà.
depurative e lassative.
Coltivazione: come ho già detto è una pianta che non
necessita di particolari cure o di specifici terreni, soltanto una posizione
soleggiata che conferisca miglior colorazione alle infiorescenze.
Ecco come procedere:
>
un’area di 1 mt. per i mt. dovrebbe essere sufficiente per la
coltivazione di circa 50 piante;
>
preparare 5 solchi distanti 20 cm. tra loro;
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due o tre semi nel solco alla profondità di 2/3 cm, distanza tra i
gruppi di semi 15 cm. Importanti queste distanze ed il numero dei semi
perché, quando le piante sono abbastanza alte, essendo a gruppi di due o tre
e abbastanza vicine si autosostengono in caso di pioggia battente o forte
vento. Infatti il loro stelo, se pur robusto, è però molto fine per
sostenere i capolini alla sommità;
>
quando le piante sono alte 30/40 cm. rincalzare;
>
nei mesi caldi bagnare ogni 2 giorni;
>
semina marzo/aprile, fioritura luglio/agosto, raccolta semi ottobre
(lasciar essiccare le piante per 10/15 giorni).
I semi sono
reperibili presso dei buoni rivenditori oppure si possono trovare tra un misto
per pappagalli di buona marca.
Personalmente
preferisco coltivarli sia per la freschezza del prodotto che per poter
usufruire dei petali essiccati.
Attenzione però ai
semi del cosiddetto “girasole bianco piccolo” che sono abbastanza simili.
Chi avesse problemi
nel reperimento dei semi può scrivermi o contattarmi al n. 0131-299377. Ne
ho sempre un certo quantitativo di scorta, ma soprattutto è un prodotto ad
alta germinabilità (80-90%).
Sarò ben lieto di
farne invio.
Dimenticavo di dire
che: per il recupero dei semi dai capolini è bene indossare dei guanti da
giardinaggio data la quantità di piccole spine molto pungenti e che l’essiccazione
dei petali deve essere effettuata in zona ombreggiata e arieggiata.
Alimentazione Ai miei
Lancashire, da inizio muta per 2 mesi e per 2 giorni la settimana, oltre al
normale misto di semi, fornisco:
- pastoncino umido o inumidito con
semi ammollati con aggiunta, per ogni chilo, di 2 cucchiai di petali essiccati
di cartamo e tagete (vedi descrizione e foto sul n.1 Anno 5° di “Lancashire
News”),
- semi di cartamo passati
leggermente nel frullatore, soltanto per rompere il guscio troppo duro per i
nostri canarini (1 cucchiaino da caffe per ogni soggetto).
Non superare
quantitativi e cadenze settimanali ad evitare indesiderato “aranciamento”
nel colore e potere lassativo. Sospendere detta alimentazione quando si è
ottenuto l’effetto desiderato. Nella mia sperimentazione ho provato a non
“trattare” qualche esemplare e la differenza è ben visibile nei due
soggetti sotto proposti; trattasi di due novelli della stessa nidiata e dello
stesso sesso. Qualche volta ho “barato” alle mostre esponendo per intenso
un soggetto brinato e non ho avuto alcun declassamento.
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