Postati: 15 novembre 2007 at 13:17 | IP Logged
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Questo testo è stato gentilmente tradotto da Duth
Durante il primo anno del
servizio diagnosi offerto ai membri della Budgerigar Society e ai membri delle
società della zona, si sono osservate frequentemente patologie comuni, come
polmonite e megabatteri. Tuttavia, si sono riscontrate due condizioni che non
avevo mai visto prima e che non erano mai state riportate in precedenza da
altri che stavano studiando le patologie delle cocorite o altri volatili da
gabbia. Sebbene rare, le discuterò brevemente perché potrebbero essere
interessanti. Entrambe le patologie sono state osservate nei volatili di un
appassionato ed entrambi i volatili avevano anche i megabatteri.
Calcoli nel gozzo
Il primo caso riguarda i
calcoli, che si erano formati nel gozzo alla stessa maniera con cui i calcoli
si possono formare nel rene o nella cistifellea degli esseri umani. La cocorita
colpita aveva due calcoli nel suo gozzo. Erano duri, di forma ovale e
misuravano 1,1 e 1,2 cm
di lunghezza ed erano di colore bianco sporco. In questo volatile in
particolare, essi non causavano problemi, tranne l’occupazione di spazio nel gozzo
impedendo al volatile di mangiare le normali quantità di cibo. In altri
volatili calcoli più piccoli possono potenzialmente muoversi nella zona più
bassa dell’esofago partendo dal gozzo verso lo stomaco e ostruendolo, portano
rapidamente a un blocco fatale. Calcoli così grandi possono essere palpati nel gozzo,
possono essere osservati utilizzando un endoscopio o diagnosticati attraverso
le radiografie; l’unico trattamento consiste nella rimozione chirurgica. Il perché
si formino i calcoli è sconosciuto.
Danni interni
Il secondo caso riguardava un
volatile che perdeva peso e con diarrea. Furono diagnosticati e curati i
megabatteri ma i sintomi continuarono a persistere e alla fine il volatile
morì. Le analisi post-mortem hanno
mostrato che il danno interno causato dalla megabatteriosi era molto grave ma
che i sintomi, almeno in parte, erano dovuti alla presenza di un uovo nella
cavità addominale. L’uovo era caduto. Ciò causava una parziale ostruzione
dell’intestino così che la perdita di peso del volatile era parzialmente dovuta
all’interferenza con la digestione. Sorge allora la domanda su come un uovo
completo, con un sottile guscio, potesse essere uscito dall’ovidotto (in cui
l’albume e il guscio vengono aggiunti al tuorlo) cadendo nella cavità corporea.
Due
possibilità
Sembrano esserci solo sue
possibili strade. Primo, l’uovo potrebbe essere passato risalendo l’ovidotto e
uscendo dall’estremità superiore in cui è presente un’apertura, così come il
tuorlo può entrare nell’ovidotto dall’ovaia. Il problema è che l’ovidotto è
relativamente stretto nella parte superiore e un uovo che risale avrebbe un
accesso ristretto. La seconda possibilità è che l’ovidotto si sia bucato e
l’uovo caduto. Poiché l’ovidotto è relativamente libero da batteri ciò non
potrebbe causare problemi. Poiché il volatile non era in condizione di deporre,
l'ovidotto era piccolo e questo tipo di danno non poteva essere rilevato. Questa
rara condizione può essere diagnosticata solo con le radiografie oppure
osservando la cavità corporea con un endoscopio. L’unico trattamento è la
rimozione chirurgica dell’uovo. Poiché sembra possibile che questa condizione
possa ripetersi, l’ovidotto dovrebbe essere rimosso per prevenire che succeda
nuovamente. Tale chirurgia radicale renderà la cocorita sterile. Fate
attenzione perchè questo caso è diverso dal cosiddetto “deposizioni interne” in
cui solo il tuorlo va all’interno della cavità corporea. I tuorli cadono
dall’ovaia ma mancano l’apertura sull’estremità superiore dell’ovidotto.
Testo originale Copyright 1997, Dr John R Baker.
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La luna è un cerchio,ci vuole poco a disegnarla...ha un’aria nobile e un cielo intero ad ammirarla.
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