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 Cocorite.it Forum Schede informative
Oggetto Discussione: Megabatteri-patologie rare (Discussione chiusa Discussione chiusa) Inserisci rispostaInserisci nuova discussione
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Anny_Gio
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Iscritto dal: 18 gennaio 2006
Bandiera nazionale di Italy Italy
Post: 10261
Sesso: Femmina
Postati: 15 novembre 2007 at 13:17 | IP Logged  

Questo testo è stato gentilmente tradotto da Duth

Durante il primo anno del servizio diagnosi offerto ai membri della Budgerigar Society e ai membri delle società della zona, si sono osservate frequentemente patologie comuni, come polmonite e megabatteri. Tuttavia, si sono riscontrate due condizioni che non avevo mai visto prima e che non erano mai state riportate in precedenza da altri che stavano studiando le patologie delle cocorite o altri volatili da gabbia. Sebbene rare, le discuterò brevemente perché potrebbero essere interessanti. Entrambe le patologie sono state osservate nei volatili di un appassionato ed entrambi i volatili avevano anche i megabatteri.

Calcoli nel gozzo

Il primo caso riguarda i calcoli, che si erano formati nel gozzo alla stessa maniera con cui i calcoli si possono formare nel rene o nella cistifellea degli esseri umani. La cocorita colpita aveva due calcoli nel suo gozzo. Erano duri, di forma ovale e misuravano 1,1 e 1,2 cm di lunghezza ed erano di colore bianco sporco. In questo volatile in particolare, essi non causavano problemi, tranne l’occupazione di spazio nel gozzo impedendo al volatile di mangiare le normali quantità di cibo. In altri volatili calcoli più piccoli possono potenzialmente muoversi nella zona più bassa dell’esofago partendo dal gozzo verso lo stomaco e ostruendolo, portano rapidamente a un blocco fatale. Calcoli così grandi possono essere palpati nel gozzo, possono essere osservati utilizzando un endoscopio o diagnosticati attraverso le radiografie; l’unico trattamento consiste nella rimozione chirurgica. Il perché si formino i calcoli è sconosciuto.

Danni interni

Il secondo caso riguardava un volatile che perdeva peso e con diarrea. Furono diagnosticati e curati i megabatteri ma i sintomi continuarono a persistere e alla fine il volatile morì.  Le analisi post-mortem hanno mostrato che il danno interno causato dalla megabatteriosi era molto grave ma che i sintomi, almeno in parte, erano dovuti alla presenza di un uovo nella cavità addominale. L’uovo era caduto. Ciò causava una parziale ostruzione dell’intestino così che la perdita di peso del volatile era parzialmente dovuta all’interferenza con la digestione. Sorge allora la domanda su come un uovo completo, con un sottile guscio, potesse essere uscito dall’ovidotto (in cui l’albume e il guscio vengono aggiunti al tuorlo) cadendo nella cavità corporea.

Due possibilità

Sembrano esserci solo sue possibili strade. Primo, l’uovo potrebbe essere passato risalendo l’ovidotto e uscendo dall’estremità superiore in cui è presente un’apertura, così come il tuorlo può entrare nell’ovidotto dall’ovaia. Il problema è che l’ovidotto è relativamente stretto nella parte superiore e un uovo che risale avrebbe un accesso ristretto. La seconda possibilità è che l’ovidotto si sia bucato e l’uovo caduto. Poiché l’ovidotto è relativamente libero da batteri ciò non potrebbe causare problemi. Poiché il volatile non era in condizione di deporre, l'ovidotto era piccolo e questo tipo di danno non poteva essere rilevato. Questa rara condizione può essere diagnosticata solo con le radiografie oppure osservando la cavità corporea con un endoscopio. L’unico trattamento è la rimozione chirurgica dell’uovo. Poiché sembra possibile che questa condizione possa ripetersi, l’ovidotto dovrebbe essere rimosso per prevenire che succeda nuovamente. Tale chirurgia radicale renderà la cocorita sterile. Fate attenzione perchè questo caso è diverso dal cosiddetto “deposizioni interne” in cui solo il tuorlo va all’interno della cavità corporea. I tuorli cadono dall’ovaia ma mancano l’apertura sull’estremità superiore dell’ovidotto.

 

Testo originale Copyright 1997, Dr John R Baker.






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La luna è un cerchio,ci vuole poco a disegnarla...ha un’aria nobile e un cielo intero ad ammirarla.
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