Postati: 01 ottobre 2008 at 14:58 | IP Logged
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Quota: clacly839
sand credo tu abbia esagerato 1pò...io non ho esperienza diretta ma ho visto che i pappagalli allevati a mano riconoscendo nell'uomo il loro compagno provano spontaneamente a comunicare cn lui e quindi ancke a ripetere parole...non è una cosa così forzata...
che poi anche io sia decisamente contrario a tenere le coco da sole e ad allevarle a mano(tranne ovviamente nei casi di emergenza) è un altro discorso..
Perfettamente giusta la tua distinzione. Dissento però dal fatto che l'imitazione della voce umana sia un modo per "comunicare"...in senso molto astratto lo è perchè è pur sempre un tentativo da parte loro di adeguarsi all'ambiente sonoro che li circonda, però il fatto che le parole per loro siano solo dei vuoti significanti, dei fonemi puri, conferisce a questa operazione un tono particolarmente disperato, una cosa che a me personalmente riempie di tristezza...Anche se da parte nostra può non esserci "violenza" nei loro confronti, il fatto che si sforzino di imitarci rivela secondo me un qualche tipo di malessere....
Insomma, ogni "comunicazione" prevede una messa in comune, un passaggio di qualcosa da condividere, qui invece tutto sembra basarsi su un equivoco di fondo, e tutto procede a senso unico, irreversibilmente, contro un muro. Che poi a noi piaccia come ci piace tutto ciò che ribadisce la nostra supremazia su tutte le specie viventi del pianeta è un altro discorso...beninteso, non è un'omelia, questo impulso ce l'ho pure io, come si dice è perfettamente "umano"...altrimenti non avrei amato tanto La Carica dei 101 (anche se devo ammettere un debole per Crudelia DeMon) o Finding Nemo...però quando sono con animali veri, in ossa e piume, insomma mi faccio un piccolo esame di coscienza e cerco di evitare loro di subire tutto il peso della mia debordante "umanità"...o almeno ci provo, perchè eliminarla tutta è proprio impossibile, come per loro smettere di fare gli animali...
Diverso è il caso dei loro strumenti per comunicare (cicalecci, acuti, pi-pi-pi - come li chiamo io - grattini, etc.)...questi per quanto ai nostri orecchi suonino incomprensibili e inarticolati (anche se ho il sospetto che "inarticolati" siano anche i suoni che imitano la voce umana, nel senso che il loro apparato di fonazione è completamente diverso dal nostro), per loro un significato ce l'hanno eccome...quindi, se ne abbiamo la possibilità, cerchiamo di procurargli un compagno/a e lasciamogli fare il loro mestiere e per il nostro personale godimento (sacrosanto pure quello, altrimenti perchè allevarli) cerchiamo di ritrovare quello stupore irrisolto dell'uomo primitivo di fronte ai misteri della natura, tanto più godibile proprio perchè aperto, indefinito, quindi eternamente durevole...oddio, ora non mettetevi a bere la loro acqua come il tizio che fa la reclame al profumo...però insomma credo di essermi spiegato...
Ora, per alleggerire il mio tragico pippone, una curiosità dal Guiness dei primati: lo sapevate che è un ondulato a detenere il record di "parole" umane apprese??? Su tutti gli altri uccelli "parlatori" voglio dire...si chiamava Puck, e quando è morto (nel 1994) aveva "imparato" la bellezza di 1.728 vocaboli diversi!!!!!
__________________ "that's pretty much now how I feel 'bout relationships. Ya know, they're totally irrational, and crazy, and absurd...but I guess we keep on goin' through it because most of us need the eggs" W. Allen
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