Postati: 25 agosto 2008 at 14:21 | IP Logged

strano che un negozio così famoso e ben tenuto vada contro se stesso facendo le cose a metà... a sto punto era meglio che  non rilasciava nessun dato così non poteva esser perseguito... per il fatto del s esso anke io sono scettico però ho letto di persone che possono capirlo con  una percentuale sempre di errore...che mi consigliate di fare quindi'

p.s secondo me dovrebbero selezionarli in gabbie diverse i maschi e le femmine...mah

Postati: 26 agosto 2008 at 21:31 | IP Logged

Voglio spezzare una lancia verso coloro che NON effettuano nè il sessaggio molecolare nè quello per DNA ma che usano l'antico, ma ancor attuale, metodo della palpazione delle ossa.

E' vero che tantissimi allevatori utilizzano il sessaggio chirurgico o quello per DNA ma è anche vero che altrettanti utilizzano il metodo della palpazione delle ossa pelviche. D'altronde, perdere una nidiata o più a causa di una coppia di femmine o di maschi (che non si era sessata chirurgicamente) è sicuramente antieconomico  per un allevatore professionale tanto da ricorrere al sessaggio per non incorrere in rischi dovuti prima alla creazione di una coppia di soggetti dello stesso sesso e alla divisione e alla nuova creazione di due coppie con i soggetti divisi.

Se contiamo il tempo perso (tra creazione della coppia non sessata, accoppiamento, deposizione, cova, NON SCHIUSA perchè infeconde, divisione della coppia, ricreazione delle nuove coppie e loro riaffiatamento, nuovo accoppiamento, nuova deposizione, nuova cova ed eventuale schiusa) possiamo quantificare il tutto in circa sei mesi, un anno. E in un anno si potrebbere avere almento due cove da cinque piccoli che alla fine giustificano la spesa del sessaggio.

Ma chi alleva per diletto e non per avere piccoli ad ogni costo per poi partecipare a gare o rivenderseli, può permettersi di effettuare il sessaggio per palpazione (magari aiutandosi anche con il comportamento dei soggetti e della loro conformazione) senza costi aggiunti e con la grande soddisfazione di creare la propria coppia.

Io stesso quest'anno ho preferito fare cosi: utilizzando la palpazione e aiutandomi con il comportamento (aggiungevo un punto per ogni caratteristica maschile o femminile) e le caratteristiche morfologiche dell'animale (anche qui un punto per ogni caratteristica peculiare che contraddistingueva il maschio dalla femmina) ho fatto una statistica dalla quale ho tratto quattro coppie (che poi ho accoppiato seguendo il loro fenotipo e il loro genotipo) e... non ho sbagliato un colpo.

Quattro probabili coppie, quattro coppie conclamate e uova fertili (due piccoli sono già nati).

Postati: 27 agosto 2008 at 08:24 | IP Logged

anche secondo me con l'esperienza ci si potrebbe riuscire