Postati: 06 dicembre 2005 at 17:13 | IP Logged
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Vorrei però fare una distinzione tra pica autofagica (autodeplumazione) e pica allofagica (deplumazione perpetrata ad altri soggetti, fino al cannibalismo vero e proprio).
La prima forma, oltre che a tutte le cause elencate sopra, spesso è anche a determinata da specifiche carenze alimentari (specie di cistina/cisteina, proteine solforate costituenti del piumaggio), di cui è più ricco specialmente il calamo basale delle penne o delle piume: gli uccelli cominciano quindi a tirarsele, per succhiarne "la punta", ...poi la cosa può purtroppo diventare uno spiacevole "vezzo", che persiste a qualunque successiva correzione alimentare (è il rischio più ricorrente, specie con animali come i pappagalli). E' quindi quanto mai importante intervenire tempestivamente, nel caso di presentazione dei sintomi, onde scongiurare l'instaurarsi dell'indesiderata cattiva "abitudine". Tuttavia, molti uccelli che ne sono affetti possono condurre una vita regolarissima, a parte il notevole discapito estetico... .
La pica allofagica è invece la più pericolosa; pregiudica infatti la buona socialità dei soggetti allevati, gravando infatti anche su bestiole non necessariamente coinvolte dalle carenze o dalle forme di stress dei soggetti "causali" (generando ovviamente a loro volta stress di convivenza in generale...).
La forma allofagica, oltre che per le stesse cause di quella autofagica, sfocia spesso per problemi in primo luogo di di sovraffollamento, nonchè eccessiva aggressività, stress, spaventi, etc.; insomma, risente un po' di più della componente "psicologica". Anche nel suo caso, è importantissima la tempestività d'intervento dell'allevatore (isolamento dei soggetti più aggressivi e di quelli feriti - il sangue "incuriosisce" e stimola alla pica anche i soggetti non predisposti), sempre nel tentativo di scongiurare l'instaurarsi del comportamento come cattiva abitidine. Le conseguenze del presentarsi in un allevamento della pica allofagica possono essere anche molto gravi, potendo causare anche molte perdite, ed è cosa assolutamente da non sottovalutare.
Tra le possibili cure, oltre alle varie opportune integrazioni proteiche e di oligoelementi (tipo zolfo, etc.), è senza dubbio consigliato, al caso, l'uso di sostanze e di alimenti "calmanti" (camomilla, lattuga, etc.).
Modificato da Valerio on 06 dicembre 2005 at 17:18
__________________ PALERMO CAPITALE!!! è____é
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